Mondo

Le banche centrali, ecco i veri speculatori

Così a rimetterci sono sempre i risparmiatori

di Redazione

Il 3 agosto, nel bel mezzo della crisi in cui la Borsa italiana perse il 30%, Angelino Alfano con un motto di orgoglio si domandò: «Ma da quando in qua sono i mercati a scegliere il governo o a stabilire che debba andare a casa?». Dopo tre mesi le Borse hanno dato la risposta imponendo le dimissioni di Berlusconi. La gente non ha ancora capito che la piovra-finanza ha preso il controllo di tutto. Purtroppo oggi il voto ai governanti non lo danno gli elettori ma i traders di Borsa: banche, hedge funds e gestori di grossi portafogli bocciano o promuovono governi tramite dei click nei sistemi elettronici, comprando o vendendo titoli dei vari Paesi. Come vanno Sarkozy, Cameron o la Merkel? Basta guardare il prezzo degli Oat francesi, dei Gilt inglesi o dei Bund tedeschi. E chi se ne frega di come sta la gente, se è indebitata o senza lavoro. Quando i mercati comprano i titoli è come se votassero. Il bello è che ora i politici vengono mandati a casa da chi hanno sempre difeso e salvato: banche e finanza.
Ma allora i mercati sono così efficienti e liberi? In genere si dice che i prezzi includono già tutte le informazioni disponibili e danno una fotografia precisa dello stato di salute di una economia o di una azienda. Già, questo però valeva fino al secolo scorso. Ma come mai in un mondo pieno di debiti e di banche tecnicamente fallite i mercati e le divise continuano a salire? La risposta si chiama manipolazione. Il mercato finanziario libero ormai è morto. Gli innumerevoli interventi delle banche centrali che tengono bassi i tassi, sostengono le banche, acquistano divise o titoli di Stato alterano di fatto i corsi dei listini e sostengono artificialmente i prezzi degli assets finanziari.
Quando si arriverà a capire che i primi speculatori sono le banche centrali, che con i loro interventi per miliardi di euro dirottati nelle tasche bucate delle amiche banche sottraggono risorse ai risparmiatori remunerati con lo 0,1% di interesse mentre l’inflazione è al 3,8%?

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.