Mondo

Le migliori vignette su Donald Trump

Ironiche. Pungenti. Simpatiche ed ammettiamolo tutte divertenti. Sono le vignette degli artisti italiani ed esteri realizzate dopo l’elezione di Donald Trump

di Anna Spena

Un pò di quelle estere le ha raccolte il sito Statunitense BuzzFedd. Venti vignette – satiriche – realizzate da alcuni illustratori dopo l’elezione di Donald Tump. Per il New Yorker, Paul Noth ha disegnato – in bianco e nero – un gregge di pecore al pascolo. “Capeggia” sulla scena un cartellone pubblicitario di un lupo in giacca e cravatta che recita “I am going to eat you”.

David Rowe, invece – ne ha realizzata una a colori: la statua della libertà – evidentemente spaventata – a letto con Trump che – mentre sfoglia un giornale con il suo nome in prima pagina – esclama: «Good Morning America».

Matt Wuerker sul Politico, per lui Trump diventa una pianta carnivora che divora che mentre saluta l’America sembra voglia divorarla.

Ma anche gli italiani non sono stati da meno… Beppe Mora, ad esempio, ha disegnato l’immagine di Trump di profilo mentre tiene in mano la bandiera americana che si confonde con i suoi “capelli”. Mentre un Trump energico sottolinea: «Promesso…riporto in alto la bandiera! Ho detto riporto…».

Vauro, invece, ha trasformato il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America in un Paperino, e l’ha chiamato “Donald Dux”. e Sul Vernacoliere chiama in causa anche i cittadini del Bel Paese, quasi li giustifica: “Ha vinto Trampz!! E cianno preso per il culo vent’anni per Berlusconi. ah ah ah”.

Sempre sul Vernacoliere Mario D’Imporzano – in arte Dimpo ha disegnato una statua della libertà in lacrime e un Trump ringiovanito e un po’ insolente: come un figlio che non vuole dare ascolta alla mamma.

La vignetta in apertura è dell'artista Ygreck

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.