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Lega del Filo d’Oro, utenti e programmi in crescita. I record nell’anno del sessantesimo
Presentato il Bilancio sociale 2024. Le persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale assistite sono state 1.271, il numero più alto di sempre. Anche i volontari sono cresciuti: oltre 75mila le ore donate (+18%). Risultati importanti, ma ancora non sufficienti. L’obiettivo ha sottolineato il presidente Rossano Bartoli portare la Lfo in tutte le regioni

«La crescita di questi ultimi anni è importante, ma non è sufficiente perché ci sono molte più persone che chiedono aiuto», con questo constatazione, accompagnata dal fatto che a fronte delle tante risposte, delle nuove sedi e centri aperti la burocrazia agisce come freno Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro ha chiuso una presentazione del Bilancio sociale 2024 con tanti segni più.
La fondazione – punto di riferimento in Italia per la sordocecità e la pluridisabilità psicosensoriale – ha presentato la rendicontazione delle attività dello scorso anno nel corso di un incontro nella sede di via Conservatorio dell’Università Statale di MIlano.
Il numero più alto di assistiti
Nelle pagine e nei grafici del Bilancio sociale si trovano i dati che raccontano come nel corso del 2024 la Lega del Filo d’Oro – Lfo ha raggiunto il numero più alto di utenti assistiti (1.271 persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale- +3% rispetto al 2023) e di giornate di ricovero erogate (72.152 nei cinque Centri residenziali) nella storia della Fondazione.
Da notare che come risultato del progressivo ampliamento della presenza territoriale della Lega del Filo d’Oro, i Servizi e le Sedi Territoriali sono stati punto di riferimento per 1.000 persone sordocieche e con pluridisabilità psicosensoriale, con una crescita del 18% rispetto al 2023.
La crescita nel numero delle sedi
Oltre al potenziamento dei servizi offerti, in sinergia con i servizi del territorio, ha contribuito ai risultati ottenuti anche l’apertura della Sede Territoriale e Centro Studi “Sabina Santilli” a San Benedetto dei Marsi (AQ). Il percorso di espansione territoriale della fondazione prosegue: in Calabria dove nel mese scorso è stata attivata una nuova Sede Territoriale a Rende (CS) e in Sardegna.
Lo scorso anno del resto è stato anche quello del sessantesimo anniversario di attività della Lega del Filo d’Oro e di ulteriori passi in avanti nel percorso di sviluppo di una realtà che nel corso della presentazione del bilancio è stata descritta come un’eccellenza del mondo del Terzo settore e dell’economia sociale.

All’incontro di presentazione, accanto al presidente Rossano Bartoli, si sono seduti: Carlo Fiorio, prorettore alle Politiche di sostenibilità di bilancio – Università degli Studi di Milano; Alessandro Missale, direttore Dipartimento di Economia, Management e Metodi Quantitativi, Università degli Studi di Milano; Clodia Vurro, responsabile scientifico del progetto, Università degli Studi di Milano; Barbara Duca, direttore Amministrazione Finanza e Controllo Fondazione Lega del Filo d’Oro; Roberto Costantini, direttore generale Fondazione Lega del Filo d’Oro e Dea Palmitessa, Area Manager Area Public Sector Centro Nord, UniCredit. A moderare gli interventi Stefano Arduini, direttore di VITA.
Nell’aprire il giro di tavolo degli interventi il prorettore Florio ha sottolineato l’impegno crescente dell’università nella sua “terza missione”, oltre la formazione, la divulgazione e la ricerca scientifica, puntando a un impegno sociale e culturale in collaborazione con il Terzo settore.
A fargli eco il direttore del Dipartimento Missale che si è detto orgoglioso della collaborazione con la Lega del Filo d’Oro «un riconoscimento della nostra competenza da parte di un’eccellenza internazionale per l’assistenza alla disabilità». Missale ha voluto ringraziare oltre a Clodia Vurro, anche il team di lavoro.
Il valore di volontari e sostenitori
Nel suo intervento Rossano Bartoli ha voluto sottolineare la forza importante dei 662 volontari (dato in crescita del 14%) con le loro oltre 57mila ore di impegno (+18%). Il presidente ha anche ricordato la volontà di «portare la Lfo in tutte le regioni», accanto alla necessaria capacità di «attirare tante risorse private che permettano di programmare il futuro». La Lfo del resto può contare su oltre 450mila sostenitori e un trend in crescita nel campo dei lasciti testamentari.
Ricordando il sessantesimo ha aggiunto: «Abbiamo scelto di celebrare questo traguardo con lo sguardo rivolto alle sfide che ancora ci attendono, a cominciare dall’apertura di nuovi Centri e Sedi in regioni in cui non siamo presenti e dall’attuazione della riforma della disabilità, ma con la solida consapevolezza della forza delle nostre radici e della vicinanza di tanti sostenitori».
Un grande futuro da costruire
Bartoli ha continuato: «Per noi, il verbo “misurare” non richiama adempimenti burocratici che vincolano il fare, ma è l’elemento che sta alla base di un agire costantemente proiettato verso il futuro. È un modo per non essere costretti a rincorrere le cose, ma anche per sapere quanto e come è possibile alzare via via l’asticella, per crescere in maniera sostenibile. Insieme abbiamo scritto una grande storia, ma davanti – insieme – abbiamo un grande futuro da costruire».
Non solo un adempimento formale
Clodia Vurro nella sua esposizione ha ricordato l’importanza di «dar conto di come venga creato il valore per gli stakeholder» e sottolineato come il Bilancio sociale 2024 della Lega del Filo d’Oro sia stato redatto in conformità con il D.M. 4 luglio 2019 recante le “Linee Guida per la redazione del bilancio sociale degli Enti del Terzo Settore” e con riferimento allo standard internazionale per la rendicontazione di sostenibilità Global Report Initiative.
Con il Bilancio Sociale 2024 (sottoposto a verifica esterna di Kpmg), inoltre la Fondazione prosegue nel processo di miglioramento del sistema di rilevazione, misurazione e comunicazione dei risultati raggiunti avviato nel 2017.

Riferendosi al Bilancio Sociale della Lega del Filo d’Oro Vurro ha osservato come questo non sia «un adempimento formale, ma un’occasione di crescita in cui la riflessione profonda sul proprio operato si accompagna a una valutazione partecipata della rilevanza dei risultati ottenuti, con l’obiettivo di orientare con consapevolezza le strategie future».
«In questa edizione, particolare attenzione è stata dedicata all’allineamento tra le informazioni riportate e le priorità della Fondazione, così come dettagliate nell’analisi di materialità condotta, con il contributo di 2.673 rispondenti, per l’avvio del nuovo Piano di Miglioramento che accompagnerà l’ente nel prossimo triennio» ha continuato ricordando come quello del 2024 sia sì un bilancio di continuità, ma è allo stesso tempo «di transizione verso il nuovo piano triennale 2025 – 2027».
Presenza femminile
«Grazie al coinvolgimento attivo degli stakeholder interni, il 2024 è stato dedicato, inoltre, alla revisione dei contenuti del documento e degli indicatori, al fine di eliminare le ridondanze e dare rilievo alle specificità. Ne emerge un quadro nitido e approfondito della qualità dei servizi offerti, del profilo delle persone assistite e dell’impegno costante nella ricerca e nella rappresentanza dei diritti delle persone con sordocecità e pluridisabilità psicosensoriale, in grado di sostenere le decisioni interne e il dialogo con gli stakeholder».
Vurro ha poi concluso ricordando le certificazioni ambientali e l’alta presenza tra i dipendenti di personale femminile (oltre l’80%) e di dipendenti stabili (89%).
La stabilità economica
A chiudere la presentazione gli interventi di Duca, Costantini e Palmitessa. Da parte sua Barbara Duca è entrata più a fondo nei numeri del bilancio sottolineando da un lato la stabilità economica della fondazione e dall’altro l’importanza della raccolta fondi, il fondamentale ruolo del 5 per mille e la crescente attenzione all’area digital da cui arriva il 40,5% dei donatori regolari. «Il valore economico generato vale attraverso i proventi da attività istituzionale e raccolta fondi è stato pari a 90,9 milioni di euro, in crescita del 13,7% rispetto all’anno precedente. È stato redistribuito agli stakeholder, ma per un 36% è dedicato allo sviluppo e ai piani di crescita futuri».
Il direttore generale Costantini ha sottolineato il valore di crescita interna che assume la redazione del bilancio sociale in tutti i settori della fondazione con centinaia di persone coinvolte.
Infine, Palmitessa ha ricordato le radici lontane della collaborazione tra Lega del Filo d’Oro e Unicredit.
In apertura particolare della cover del Bilancio sociale 2024 – Tutte le immagini da ufficio stampa
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