Cultura

Lettera aperta della società civile alla Rai

Il valore della comunicazione sociale, la necessità di rappresentare realtà locali e globali, sono completamente assenti dal dibattito sulla RAI così come apparso sui media in questi ultimi mesi

di Redazione

Lettera aperta

  • Al Presidente della Commissione di Vigilanza
  • Al Ministro delle Comunicazioni
  • Al Presidente della RAI

    La comunicazione sociale della RAI è parte costitutiva e qualificante del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale: ne rappresenta lo strumento principale di conoscenza e consapevolezza sui grandi temi che attraversano il mondo contemporaneo, che la più grande azienda culturale del Paese non può non coltivare. Non esiste né può esistere infatti un servizio pubblico multimediale che non veda al suo centro questa componente.

    Occorrono però segnali concreti e nuovi da parte della Rai per adeguare il suo essere servizio pubblico a quanto il Paese le richiede. Così come negli anni 60 il ruolo della Rai è stato determinante per la costituzione di un tessuto sociale adeguato, oggi altre esigenze sociali richiedono altrettanto adeguati strumenti aziendali.

    Eppure il valore della comunicazione sociale per l?Azienda, la necessità di potenziarne la capacità di rappresentare realtà locali e globali, sono completamente assenti dal dibattito sulla RAI così come apparso sui media in questi ultimi mesi, nonostante sia in corso il rinnovo del contratto di servizio tra Stato e concessionaria, occasione privilegiata per un confronto approfondito.

    Nel richiamare l?attenzione del Parlamento, del Governo e dell?Azienda su questi temi, chiediamo che si compiano da subito scelte concrete e innovative nella direzione di far crescere, in quantità e qualità, la comunicazione sociale prodotta dalla Rai, nel solco della migliore delle sue tradizioni. La trasformazione – più volte annunciata, nel corso di questi anni, e mai realizzata – del Segretariato Sociale della Rai in una direzione autonoma alle dirette dipendenze del Direttore Generale è strumento necessario e segnale concreto di attenzione e di volontà aziendale di adeguare le risorse aziendali a quanto la Rai deve e dovrà affrontare. Nel corso di questi anni la presenza del Segretariato è stata un utile riferimento sia all?interno della Rai che fra chi nel paese opera nel sociale, nonostante difficoltà e limiti. Valore che è stato ampiamente riconosciuto dalla stessa Azienda, che dovrebbe quindi considerare positivamente ogni iniziativa di potenziamento del meglio di ciò che produce.

    La trasformazione del Segretariato in Direzione Comunicazione sociale con il relativo insediamento a Torino sarebbe, a nostro avviso, uno dei pochi elementi di novità reale e concreta del dibattito sul servizio pubblico di questi ultimi anni. L?insediamento a Torino di una direzione rappresenta inoltre un ritorno alla tradizione Rai che ha sempre avuto negli uffici torinesi di Via Cernaia l?unica altra sede della Direzione generale, oltre quella romana di Viale Mazzini.

    Il potenziamento concreto della struttura che ha la responsabilità della comunicazione sociale della Rai rappresenta anche un adeguamento alle realtà di servizio pubblico più avanzate in Europa ed è in tale direzione che auspichiamo una decisione adeguata nei tempi e nella sostanza.

    1° ottobre 2006
  • Hanno sottoscritto la lettera aperta:

    Sergio Marelli, Presidente Associazione ONG Italiane

    Massimo Barra, Presidente Croce Rossa Italiana
    Guido Bertolaso, Capo del Dipartimento della Protezione Civile
    Riccardo Bonacina, direttore VITA
    Luigi Ciotti, Gruppo Abele
    Umberto Dal Maso, Presidente Volontari nel mondo – FOCSIV
    Staffan De Mistura, Sottosegretario ONU e direttore esecutivo dell?United Nations System Staff College
    Luigi Guidobono Cavalchini Garofoli, Presidente Unicredit Private Banking
    Maria Guidotti, portavoce Forum Terzo Settore
    Fabio Laurenzi, Presidente Cospe, Cooperazione per lo Sviluppo dei Paesi Emergenti
    Giancarlo Malavolti, Presidente Cocis, Coordinamento delle Organizzazioni non governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo
    Vilma Mazzocco, portavoce Forum Terzo Settore
    Tiziana Nasi, Presidente Comitato Organizzatore IX Giochi Paralimpici Invernali di Torino 2006 – Presidente Comitato Italiano Paralimpico Piemontese
    Valerio Neri, Direttore generale Save the Children Italia
    Fulco Pratesi, Presidente WWF Italia
    Vera Schiavazzi, presidente CO.RE.COM. Piemonte

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