Governo
L’extra tetto del 5 per mille? Vale quasi 79 milioni di euro
Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha risposto ad una interrogazione presentata da Maria Chiara Gadda e altri deputati di Italia Viva. Gli italiani con il 5 per mille 2024 hanno destinato la cifra record di 603,9 milioni di euro ma lo Stato arriva a coprirne solo 525

Il 5 per mille 2024 vale 603,9 milioni di euro, 78,9 milioni oltre il tetto dei 525 milioni fissato attualmente dalla legge. Lo ha detto oggi il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo a una interrogazione rivolta al ministro dell’Economia e delle Finanze da parte dei deputati Maria Elena Boschi, Maria Chiara Gadda, Francesco Bonifazi, Mauro Del Barba, Davide Faraone e Roberto Giachetti, tutti di Italia Viva-Il Centro-Renew Europe.
L’interrogazione, anticipata da VITA insieme a quella presentata da Silvia Roggiani del Pd, a fronte del record di firme registrato dal 5 per mille nell’edizione 2024 e nella consapevolezza che già nel 2023 l’ammontare complessivo delle scelte espresse dai contribuenti per la destinazione del 5 per mille aveva superato di circa 28 milioni di euro il tetto di spesa fissato dalla normativa vigente a 525 milioni di euro, chiedeva di conoscere a quanto ammonti, per il 2024, il gettito effettivamente destinato dai contribuenti al cinque per mille e se il Governo intenda intervenire per correggere l’attuale distorsione nel meccanismo di allocazione delle risorse, che porta ad un ricalcolo del beneficio per stare entro il tetto previsto, adoperandosi per un adeguamento strutturale del tetto che garantisca che l’intero ammontare delle somme destinate dai cittadini venga pienamente riconosciuto agli enti beneficiari (qui il testo).
Il viceministro Ciriani ha detto che l’Agenzia delle Entrate trasmette alla Ragioneria dello Stato i dati occorrenti per determinare gli importi che spettano a ciascuno dei soggetti, somme che confluiscono nello specifico fondo previsto dallo Stato, che «negli anni è stato oggetto di periodici aggiustamenti». In riferimento al 5 per mille 2024, «l’importo effettivamente destinato dai contribuenti ammonta a 603.959.199,36 euro. Il delta tra l’importo erogabile e quello effettivamente destinato è dunque pari a 78.959.199,36 euro».
Del Barba nell’illustrare l’interrogazione aveva sottolineato che il 5 per mille «è una misura che funziona o forse dovremmo dire funzionava. Ha avuto un crescete successo ma non possiamo più dire che abbia una crescente efficacia». L’onorevole ha evidenziato che «non siamo più poveri, non cala il dichiarato», «siete voi che vi arricchite».

Ciriani ha quindi concluso dicendo che il Governo «monitorerà» i dati e «valuterà l’opportunità» di un intervento. Un dejà vu? L’anno scorso, il 10 luglio, il Governo aveva mandato avanti lo stesso Luca Ciriani a rispondere ad un’analoga interrogazione di Maria Chiara Gadda. Quella volta il ministro ammise che lo sforamento del tetto era di «27 milioni di euro circa» e aveva detto che alla luce di ciò «il Governo valuterà le iniziative legislative per incrementare tale fondo, come già è stato fatto in passato, al fine di tener conto del dato relativo alle scelte dei contribuenti». Una promessa – quella di valutare – che è stata reiterata più e più volte nei mesi scorsi. Come però concretamente è andata in legge di Bilancio, lo abbiamo visto: nulla di fatto.
L’onorevole Del Barba nella replica ha infatti sottolineato come già dinanzi all’extra-tetto dell’anno scorso, pari a circa 27 milioni di euro, fosse necessario intervenire. A maggior ragione ore, dinanzi a uno scippo che sfiora i 79 milioni di euro. «Sono addirittura più di 78 i milioni che sottraete al 5 per mille e lo fate in virtù della vostra posizione. Il problema è sorto già l’anno scorso, tant’è che nella discussione della Legge di Bilancio tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, vi hanno chiesto di fare quello che non avete pensato di fare da voi stessi, cioè di aumentare questa soglia. Con questo sfondamento record sorprende che abbiate ancora una posizione così prudente».
Foto di Mauro Scrobogna / LaPresse
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