Mondo
Liberazione cooperanti: associazione Ong, «Grande sollievo»
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Redazione
E’ con immensa gioia e commozione che le Ong italiane salutano la liberazione e il prossimo ritorno in Italia di Iolanda Occhipinti e Giuliano Paganini, i due operatori umanitari italiani dell’Ong CINS rapiti in Somalia il 21 maggio scorso. Non sappiamo ancora nulla di Abdirahman “John”, rapito insieme a loro; ma speriamo che anch’egli sia libero e sia potuto tornato dai propri familiari.
Settantasei giorni di attesa, di fiducia e insieme di preoccupazione, talvolta di angoscia, per i familiari, per il CINS, per noi Ong che continuiamo il nostro impegno in Somalia dove si sta consumando la più grave crisi umanitaria, per le istituzioni italiane della Presidenza del Consiglio e del Ministero degli Esteri, per quanti, pur con la discrezione richiesta, hanno mostrato partecipazione e solidarietà.
Aspettiamo ora, con gli stessi sentimenti e la stessa trepidazione, la liberazione di tutti gli altri operatori umanitari ostaggi delle bande criminali in Somalia ed in particolare quelli dell’Ong “Acqua per la Vita”.
Un vivo ringraziamento a tutti coloro, ed in particolare i media, che hanno aderito all’invito al silenzio stampa. E’ stato ritenuto utile per facilitare l’azione per la liberazione. Si è trattato di un impegno non facile e per questo ancora più apprezzabile.
La grave crisi umanitaria colpisce in questo momento più di un milione di somali, in particolare bambini che soffrono a causa della fame, dei combattimenti, delle sopraffazioni. La fuga, spesso trovando la morte in mare, verso lo Yemen e verso l’Italia, ci mostra quotidianamente il livello di disperazione raggiunto. Le Ong italiane che operano in Somalia continueranno le proprie attività nel paese, anche senza la presenza di personale italiano, potendo contare sui propri partners somali: assistenza agli sfollati e ai più bisognosi, sanità, educazione, agricoltura, approvvigionamento idrico, ricostruzione di strutture di pubblica utilità. E’ un impegno con le comunità somale che non può venire meno.
Per quanto sarà loro possibile, si impegnano inoltre ad accompagnare e sostenere il processo di dialogo politico in Somalia avviato con i recenti accordi di Gibuti. Chiedono in questo un rinnovato impegno della comunità internazionale ed in particolare dell’Italia.
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