Mondo
Libico si fa esplodere in caserma
Smentito il riferimento alla presenza militare italiana in Afghanistan
di Redazione
Continuano le operazioni di accertamento sull’attentato di stamani alla caserma Santa Barbara di Milano (zona San Siro). Ricoverato in gravi condizioni l’attentatore, ferito in modo lieve un militare ventenne.
L’esplosione è avvenuta alle 7.45 davanti alla caserma di piazzale Perrucchetti. L’attentatore, un 35enne di nazionalità libica, è riuscito ad entrare nell’edificio approfittando dell’ingresso di un militare in auto. Bloccato dai soldati, l’uomo ha fatto esplodere un rudimentale ordigno nascosto in una cassetta degli attrezzi. Secondo le prime testimonianze, prima di farsi esplodere l’attentatore avrebbe urlato «via dall’Afghanistan». Dichiarazione categoricamente smentita dagli investigatori.
Nello scoppio è rimasto ferito Guido La Veneziana, un caporale di 20 anni del primo reggimento Trasmissioni, di servizio in quel momento in caserma. Una scheggia lo avrebbe colpito di rimbalzo, procurandogli ferite lievi alla testa.
Gravi invece le condizioni del libico, ora ricoverato in codice rosso all’ospedale Fatebenefratelli. Avrebbe già subito l’amputazione di una mano e perso la vista da un occhio, oltre ad aver riportato gravi ustioni sul volto. L’attentatore risulta regolarmente residente a Milano (zona sud-ovest), incensurato, padre di tre figli e compagno di una donna italiana.
Come riferito dal consigliere provinciale Giovanni De Nicola, il nordafricano sembra essere arrivato a Milano ieri da Napoli, in tasca gli investigatori gli hanno trovato un biglietto ferroviario.
La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore Armando Spataro. Da accertare eventuali collegamenti con gli arresti nel dicembre 2008 di due presunti terroristi marocchini tra i cui obiettivi c’era proprio la caserma Santa Barbara di Milano.
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