Cultura

Libri, meno romanzi e saggi. Massa (Arci): «Ripartiamo dalle comunità»

Abbiamo chiesto al presidente dell'Arci, Walter Massa, di commentare il recente Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia nel 2022, realizzato dall’Associazione italiana editori (Aie). Che evidenzia un calo di acquisti nei romanzi e nei saggi. «Continuiamo a credere che si debba ripartire dalle comunità», spiega, per questo nei nostri circoli investiamo risorse, che derivano soprattutto dall’autofinanziamento, affinché la cultura sia fruibile da tutti e accessibile a tutti»

di Rossana Certini

Il mercato dell’editoria italiana vale 3,429 miliardi di euro. Oggi quella libraria è la prima industria culturale italiana e la quarta in Europa. È questo uno dei dati che emerge dal Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia nel 2022 realizzato dall’Associazione italiana editori (Aie), in collaborazione con Nielsen BookScan, presentato il 27 gennaio scorso a Venezia in occasione della giornata conclusiva del Seminario di perfezionamento della scuola per librai Umberto e Elisabetta Mauri. Negli ultimi due anni gli italiani hanno comprato 13 milioni di libri in più rispetto al 2019.

«L’editoria italiana tiene» spiega Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione italiana editori e della Federation on european publishers «e si consolida rispetto al pre-pandemia, ma deve affrontare nuove sfide. A fronte di un’inflazione a due cifre che pesa sui bilanci famigliari, gli editori hanno mantenuto stabili i prezzi di copertina, ma la crescita dei costi della carta e dell’energia riduce drasticamente i margini mettendo in crisi gli operatori più fragili della filiera, come piccoli editori e librerie indipendenti».

Il 73 per cento dei lettori dichiara che i titoli letti nell’ultimo anno sono stati comprati in librerie fisiche, un valore comparabile a quello del 2019, anno rispetto al quale cresce, invece, di 5 punti percentuali il numero di chi acquista online. La facilità a reperire libri che non si trovano altrove, la possibilità di acquistare a ogni ora del giorno e il risparmio di tempo sono i maggiori benefici percepiti da chi sceglie l’online.

Dal rapporto emerge che, lo scorso anno, si è riscontrata una flessione di ricavato per quanto riguarda i saggi e i romanzi venduti nelle librerie fisiche e sulle piattaforme online della grande distribuzione.

«Al di là dei dati» commenta Walter Massa, presidente nazionale Arci «osserviamo una crisi culturale che ha investito il nostro Paese negli ultimi vent’anni. Una situazione frutto di un disinvestimento, in questo ambito, da parte dello Stato. Si pensi all’ultima Legge di bilancio, la prima di questo Governo, che non ha fatto avanzare di un centesimo le politiche di investimento sulla cultura. Certo non si può scaricare le colpe di questa situazione solo sulle scelte politiche. Lo scenario che oggi abbiamo davanti non ci fa presagire nulla di buono per il futuro. Noi continuiamo a credere che si debba ripartire dalle comunità e dai territori, per questo nei nostri circoli investiamo risorse, che derivano soprattutto dall’autofinanziamento, affinchè la cultura sia fruibile da tutti e accessibile a tutti».

Tra gli esempi di valorizzazione della cultura sul territorio c’è l’associazione di promozione sociale e culturale non profit, affiliata Arci, Babelica di Torino che organizza corsi, laboratori, workshop su diverse tematiche: dalla letteratura al cinema, dalla scrittura al disegno, nella convinzione che la cultura è un patrimonio di tutti. Babelica ha dato vita ai festival Matota (foto in apertura e sopra, ndr) e Dora Nera. Il primo dedicato alla letteratura per bambini e ragazzi. Il secondo al noir, tra cinema e letteratura.

A Reggio Emilia, l’Anafi Aps – Amici del fumetto propone ai suoi soci la pubblicazione della rivista trimestrale “Fumetto”, la stampa di albi, volumi e collane originali e di classici del fumetto nati per il mercato statunitense o realizzati in quello francese. Inoltre ogni anno, a maggio e a dicembre, organizza la Mostra mercato del fumetto di Reggio Emilia.

Autori in prestito, invece, è una rassegna realizzata da Arci Reggio Emilia e sostenuta dalla Regione Emilia-Romagna, curata dallo scrittore Paolo Nori, che prevede all’interno di una biblioteca la presenza di autori. Arci Siena realizza il premio di narrativa essenziale Formiche Rosse. Uno spazio culturale aperto a quanti hanno voglia di esprimersi e condividere l’amore per la scrittura con altri appassionati. Un concorso gratuito al quale sono ammessi racconti brevi a tema libero in grado di comunicare pensieri, idee o semplicemente stati d’animo dei partecipanti.

«I nostri circoli» prosegue il presidente Arci «sono spesso il luogo delle prime esperienze di artisti, scrittori e attori. E anche se a volte abbiamo l’impressione di combattere contro i mulini a vento continuiamo, comunque, a credere in questo nostro lavoro di impegno per la crescita culturale del nostro Paese».

Non c’è una ricetta per riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sul tema (disconociuto) della cultura ma «vivere la cultura in modo collettivo può aiutare» conclude Massa.

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