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L’Onu: un’indagine sulla sua morte

Lo ha chiesto l'Ufficio per i Diritti umani delle Nazioni Unite

di Redazione

La moglie del colonnello Muammar Gheddafi, Safiya, ha chiesto alle Nazioni Unite di aprire un’inchiesta per chiarire le dinamiche che hanno portato alla morte del marito. Lo riferisce la tv ‘al-Rai’, che trasmette dalla Siria. L’emittente dell’iracheno Mashan al-Jiburi trasmette da ieri con una banda nera in segno di lutto per la morte del leader libico. Sempre ieri la figlia di Gheddafi, Aisha, che si trova con la madre in Algeria, è stata ricoverata in ospedale perche’ colta da un malore dopo aver visto in tv le immagini del padre morto.

Intanto emergono nuovi dettagli sugli ultimi momenti della vita dell’ex leader libico. Secondo quanto rivelato all’emittente ‘al-Arabiya’ dal medico legale libico che ha eseguito l’autopsia sul cadavere del colonnello, Gheddafi è stato giustiziato subito dopo la sua cattura. “E’ stato colpito con proiettili sparati da distanza ravvicinata alla testa e allo stomaco poco dopo essere finito nelle mani dei combattenti del Cnt a Sirte”, ha detto il medico, identificato solo con il nome di Ibrahim, aggiungendo che nche uno dei figli di Gheddafi, Mutassim, è stato catturato vivo e poi ucciso con un proiettile al collo, mentre tentava di scappare.

Da canto suo un comandante delle truppe del Cnt libico ha detto alla tv satellitare ‘al-Arabiya che “il cadavere del colonnello libico sarà sepolto entro 24 ore“. La sepoltura, ha precisato, avverrà “in base alle regole della sharia islamica”. Non è stato reso noto invece il luogo che resta ignoto. Al momento il cadavere di Gheddafi si trova ancora a Misurata, dove è stato portato dopo la cattura avvenuta a Sirte.

Quanto alla sorte del figlio di Gheddafi, Seif al-Islam, dato già per morto da al-Arabiya, un altro miliziano del Cnt, Ali Ashawish, ne ha annunciato la cattura “a sud di Zliten”. “Lo abbiamo preso ed è sotto le cure dei nostri medici -ha affermato- E’ ferito in diverse parti del corpo. Dopo averlo curato gireremo un video e ve lo mostreremo”.

Per chiarire le dinamiche della morte del leader libico, l‘ufficio dell’Alto Rappresentante Onu per i Diritti Umani ha chiesto l’apertura di un’indagine. “Non è chiaro come è morto. C’è bisogno di un’indagine”, ha affermato il portavoce dell’ufficio Onu per i diritti umani, Rupert Colville, nel corso di una conferenza stampa a Ginevra. Una commissione d’inchiesta internazionale sta già indagando sulle violenze commesse durante i mesi del conflitto in Libia. A guidare la commissione, di cui fanno parte la giordana Asma Khader e il canadese Philippe Kirsch, è il giurista egiziano Sherif Bassiouni.

 

 

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