Welfare
Lunedì Alfano al “Luigi Daga”
La casa di reclusione calabrese all'avanguardia nel campo del recupero sociale dei giovani detenuti
di Redazione
Lunedì 12 ottobre alle ore 13 il ministro della Giustizia Angelino Alfano, al termine del convegno promosso dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Palmi, si recherà alla casa di reclusione Luigi Daga di Laureana di Borrello. Dopo Roberto Castelli, che ha inaugurato la struttura nel 2004, Alfano è il secondo ministro della Giustizia che visita l’istituto. Un ulteriore riconoscimento dell’importanza e della validità della sperimentazione avviata a Laureana di Borrello.
Quello della casa di reclusione Luigi Daga è un progetto che vede l’amministrazione penitenziaria della Calabria all’avanguardia in Italia nel campo del recupero sociale dei giovani detenuti e del loro affrancamento dai condizionamenti della criminalità organizzata. Un’iniziativa sperimentale che ha registrato grande interesse in Italia e anche all’estero. Diversi sono stati i servizi curati da televisioni, quotidiani e riviste a livello nazionale che hanno raccontato questa esperienza innovativa nelle finalità e nelle metodologie d’intervento.
Il progetto, iniziato nel 2004 con entusiasmo ma anche con dubbi e paure, ha guadagnato con il tempo consensi e registrato importanti risultati. I dati parlano di un notevole abbattimento della recidiva, tanto che si potrebbe prospettare una notevole diminuzione del sovraffollamento una volta attuato il progetto anche in altre realtà.
Lavoro, istruzione, educazione alla legalità e alla responsabilità, attività di volontariato e giustizia riparativa, sono questi alcuni degli elementi che caratterizzano il progetto educativo dell’Istituto. L’obiettivo è stato quello di creare un carcere scuola di vita, per permettere a operatori e condannati di rendere costruttivo sia il periodo della pena da scontare che il successivo reinserimento nella società e nel mondo del lavoro.
I numeri
In cinque anni di attività sono stati 207 i giovani detenuti che sono stati ospitati nella struttura. 378 i permessi premio concessi ai detenuti, tutti regolarmente rientrati.
108 sono stati scarcerati di cui 35 per concessione di misure alternative, 17 per fine pena e 22 per ammissione all’indultino,. 26 per ammiss. Indulto, 8 per esecuz.pena
50 sono stati fatti rientrare agli istituti di provenienza per rinuncia o per trasgressione al patto trattamentale.
Tutti i detenuti ospitati hanno svolto attività lavorativa o scolastica o di formazione professionale nei laboratori di falegnameria, di ceramica, nelle serre e nelle attività d’istituto percependo regolare retribuzione. I manufatti realizzati dai detenuti nei laboratori di falegnameria e ceramica sono stati destinati agli Istituti Penitenziari della Calabria.
216 i detenuti che hanno partecipato ai corsi di formazione organizzati dall’Agenzia “Obiettivo Lavoro”
82 i soggetti che hanno svolto attività lavorativa intra- murale (cucina, lavanderia, laboratori, servizi domestici, ecc.)
17 i detenuti che hanno partecipato ai corsi per il conseguimento della licenza elementare (3) licenza media (8) del diploma di Istituto tecnico commerciale (5) di scuola alberghiera (1) corso di informatica (8)
78 detenuti sono stati ammessi al lavoro all’esterno svolgendo varie attività lavorative tra le quali si segnala il progetto aree verdi di pulitura e sistemazione delle aree verdi delle scuole statali della provincia di Reggio Calabria o il progetto Work Experience, borse lavoro e tirocini formativi presso aziende del territorio della Piana.
Significativa anche la partecipazione ad attività sociali e religiose con la comunità esterna e con il volontariato, come l’esperienza di “Viaggio in sé stessi” percorso di autocoscienza e di revisione di vita, l’incontro con i giovani di Locri.
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