La riforma della cittadinanza è arrivata alla Camera poco prima di Natale. Il testo di partenza, licenziato dalla commissione Affari costituzionali, è quello scritto da Isabella Bertolini, del Pdl, e rispecchia le posizioni più conservatrici del centrodestra. Mantiene infatti invariati i termini attuali, introducendo ulteriori verifiche.
Di segno ben diverso la proposta del centrodestra più vicino a Gianfranco Fini. È quella firmata dal deputato Pd, Andrea Sarubbi e dal collega del Pdl, Fabio Granata. Questi i punti salienti: diventa subito italiano chi nasce qui se la madre o il padre è legalmente in Italia da almeno cinque anni; diventa italiano il minore che completa almeno un ciclo di studi in Italia. Cittadinanza anche per chi è arrivato in Italia quando aveva al massimo cinque anni e vi ha risieduto legalmente fino alla maggiore età.
Gli stranieri adulti possono acquistare la cittadinanza dopo cinque anni di residenza legale a condizione che abbiano un reddito non inferiore a quello richiesto per il permesso da lungo soggiornanti (poco più di 5mila euro), una conoscenza di base dell’italiano parlato e una conoscenza soddisfacente della vita civile e della costituzione italiana.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.