Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Economia & Impresa sociale 

Ma quale attacco, vogliono solo alzare il prezzo

«A me tutta questa vicenda venutasi a creare con i comunicati di Esselunga sembra sia stata inutilmente drammatizzata». Intervista a Aldo Soldi, presidente di Ancc-Legacoop

di Francesco Maggio

Aldo Soldi, presidente di Ancc – Legacoop, l?associazione che raggruppa le cooperative di largo consumo a marchio Coop e probabile successore di Giuliano Poletti alla guida di Legacoop, ci tiene a sgombrare subito il campo da qualsiasi equivoco: «A me tutta questa vicenda venutasi a creare con i comunicati di Esselunga sembra sia stata inutilmente drammatizzata. C?è un?azienda che sicuramente dovrà passare di mano. Allora ci siamo chiesti: perché non proviamo a farla rimanere italiana? Dopo di che Caprotti venderà a chi gli pare, al prezzo che gli pare, e chi ha mai messo tutto questo in discussione?». Vita: Insomma non si aspettava da Esselunga una reazione mediatica così forte? Aldo Soldi: Assolutamente no perché ciò che stava accadendo era un?iniziativa di forte apprezzamento per Esselunga, certo non di un ?attacco? nei suoi confronti. C?è stata, a mio avviso, una reazione decisamente sopra le righe. Vita: Ma secondo lei, per usare le parole del comunicato, davvero «Esselunga e Coop sono due aziende inconciliabili e incompatibili»? Soldi: Non c?è dubbio che attualmente sono due realtà che rispondono a filosofie imprenditoriali differenti. Ma il cuore della vicenda non è il presente bensì il futuro, quando Esselunga passerà di mano. Il problema si porrà solo allora. Oggi le strutture societarie sono completamente diverse, però lavoriamo nello stesso ambito e qui aziende inconciliabili e incompatibili non ce ne sono. Vita: Rimane aperta la questione ?espansione all?estero?: rientra nelle vostre corde? Soldi: C?è una nostra cooperativa in Croazia con quattro ipermercati. Ma è evidente che per la cooperazione il legame con il territorio e le sue radici rimane molto importante e che il nostro non è un modello facilmente esportabile. Per questo abbiamo scelto di privilegiare lo sviluppo interno, anche perché non dobbiamo dimenticarci che ci sono intere aree, come il Mezzogiorno, dove c?è molto spazio per crescere, tant?è che la grande distribuzione straniera sta guardando con molto interesse ad esse. Vita: Come evolverà questa vicenda? Soldi: Non sono in grado di prevederlo. Noi non siamo interessati, come da qualcuno volgarmente è stato detto, a ?mettere le mani? su Esselunga. Ci limitiamo a registrare le ripetute voci di vendita, che naturalmente non mettiamo noi in circolazione anche perché queste voci, se un obiettivo hanno, è quello di far alzare il prezzo. Dopo di che noi siamo diventati grandi senza Esselunga ed è probabile che lo rimarremo anche in futuro senza Esselunga. Con Esselunga ci siamo misurati da concorrenti e se questa andrà in mano a qualche altro gruppo ci misureremo anche stavolta da concorrenti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA