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Famiglia & Minori

Mai più negli istituti

Un convegno del Cnca ribadisce l’urgenza di trovare alternative ai vecchi orfanotrofi. Affidamento e comunità vanno bene, ma manca una normativa

di Giampaolo Cerri

Trentasettemila volte basta. Tanti sono, secondo il recente Piano per l?infanzia della ministra Turco, i minori che vivono negli istituti italiani. Il Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza (Cnca) rilancia, con il convegno ?Istituti mai più?, l?idea di un superamento dell?istituzionalizzazione dei minori a rischio, peraltro prevista dallo stesso Piano Turco. Con la manifestazione, anche una serie di avvertenze per i politici, sollecitati a legiferare rapidamente. Affido sì, ma sostenuto Innanzitutto l?allontanamento dalla famiglia d?origine, che rimane comunque un trauma per qualsiasi bambino, anche se maltrattato e trascurato, deve essere attuato solo in caso di grave pregiudizio per il minore e con un termine prestabilito. In alternativa, occorre sostenere le famiglie: orari di lavoro compatibili con l?accudimento dei figli, servizi di consulenza per i genitori, centri semiresidenziali per bambini, assistenza domiciliare educativa. Ed interventi mirati alla sofferenza della famiglia, come gruppi di auto-aiuto e vicinato sociale. Affido sì, dunque, ma non come soluzione a basso costo. Per le famiglie affidatarie deve essere previsto ?un percorso formativo e valutativo? che ne favorisca una selezione, oltre ad iniziative (obbligatorie) di aggiornamento. Fondamentale che la famiglia d?origine sia coinvolta dai servizi, con la collaborazione attiva di quella affidataria. E incentivi alle comunità Indispensabile poi la codificazione amministrativa e giudiziale delle varie forme in cui l?affido si è articolato negli ultimi anni e, in ogni caso, per l?affido prolungato (fino alla maggiore età), un intervento legislativo che chiarisca l?esercizio dei poteri tutelari: il genitore affidatario, oggi, non può ad esempio autorizzare interventi medici. Le comunità di accoglienza, piccole e di tipo familiare, dovrebbero nel tempo poter garantire la chiusura degli istituti. E laddove le comunità mancano o non sono sufficienti, dovranno crearle gli enti locali attraverso adeguati finanziamenti. In ogni caso, esse devono rispondere a criteri precisi: una famiglia convivente a tempo pieno, processi di vita comunitaria, progetti educativi individualizzati, formazione degli operatori, metodologia di lavoro, rapporto con il territorio ed i servizi, coinvolgimento della famiglia d?origine. Avvertenza finale: svuotare gli istituti non vuol dire cambiargli nome. Il convegno del Cnca ?Istituti mai più? si svolge a Roma a partire dal 25 giugno presso il Centro Congresso Cavour (via Cavour 50/a). Interventi di Vinicio Albanesi, Stefano Ricci, Luigi Fadiga, Piero Badaloni, Marcello Veneziani, Livia Turco. Informazioni allo 0734/672504. E lo Stato risparmia 200 minori rientrati in famiglia con sostegno 1.080.000.000 economico di 450 mila lire al mese 300 minori rientrati in famiglia con sostegno 5.808.000.000 al minore e alla famiglia 250 minori affidati a famiglie con sostegni 1.080.000.000 alla famiglia d?origine e a quella affidataria 250 minori affidati a comunità famigliari 12.000.000.000 Spesa per gli operatori dei servizi sociali 3.000.000.000 Costi per lo Stato italiano in un anno ogni mille minori 1.000 minori in Istituto 36,5 miliardi 1.000 minori fuori dagli Istituti 23 miliardi Risparmio per lo Stato 13,5 miliardi


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