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Solidarietà & Volontariato

Malagò: «Il volontariato sportivo è più importante di qualsiasi gol»

Il presidente del Coni è intervenuto alla presentazione dell'iniziativa del Csi a favore del volontariato internazionale nello sport che sarà promossa anche nel corso della prossima giornata del campionato di calcio

di Vittorio Sammarco

“Esportiamo sogni. Vieni con noi?” L’invito viene dai giovani del Centro sportivo italiano (Csi) coinvolti nell’iniziativa “Save the dream” che attraverso striscioni, magliette, loghi, esposti e indossati nella prossima 31esima giornata del campionato di calcio di Serie A TIM 2014-2015 (da sabato 18 a lunedì 20 aprile), promuoveranno il Volontariato internazionale nello sport. Per uno sport pulito, leale, onesto.

Scopo dell’iniziativa (da portare in giro per il mondo grazie anche a testimonial come Del Piero, Zorzi, D’Ottavio, campioni che non prestano solo la loro faccia, ma anche gambe e mani) lanciata da ICSS (Centro Internazionale per la Sicurezza dello Sport),  in collaborazione con la Lega Serie A, è sensibilizzare il pubblico, i media e le società calcistiche sulla necessità di un’educazione sportiva orientata all’etica e ai valori positivi dello sport.

La novità di quest’anno è il sostegno che “Save the Dream” (attivo dal 2012) rivolge al progetto di Volontariato internazionale sportivo promosso anche per il 2015 dal CSI (“CSI per il mondo”).

"È naturale chiedersi – afferma Massimo Achini presidente del Csi – se in Paesi dove scarseggiano ospedali scuole e dove spesso la gente soffre la fame, sia utile pensare allo sport. La nostra risposta è sì: lo sport moltiplica le possibilità educative e diventa uno strumento in grado di cambiare in meglio la vita delle persone".

Il Centro Sportivo italiano  è la più antica Associazione di promozione sportiva del nostro Paese (nata nel 1944) e conta oltre 1 milione di tesserati e più di 13mila società affiliate. Nell’incontro di festeggiamento in occasione del 70° anniversario, papa Francesco ha valorizzato in modo significativo la forza dello sport in campo educativo, fino a parlare di un antidoto contro i fondamentalismi religiosi. “Una parrocchia non è compléta se non ha i campi sportivi”, ha detto Bergoglio. La Chiesa, inoltre, sottolinea mons. Melchor Sanchez de Toca, sottosegretario Pontificio Consiglio della Cultura, “può aiutare il mondo dello sport a guarire dalle sue debolezze e si può consolidare così uno scambio fecondo con il mondo delle religioni”. E ha annunciato che a settembre dell’anno prossimo, in Vaticano si terrà un grande convegno sul tema.

“Questo evento è più importante di qualsiasi goal”. Gli ha fatto eco il presidente del Coni Giovanni Malagò, alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa: “Il nostro Paese, sportivamente parlando, lo cambiamo solo se iniettiamo una diversa cultura sportiva nei confronti dei sessanta milioni di italiani. Noi facciamo la nostra parte e ognuno deve fare la propria”, riferendosi all’eco mediatico che si augura verrà dato alla giornata e ai suoi messaggi.

C’è bisogno, infatti, che giovani under 35 sappiano che nell’estate prossima sono in vista tre nuove attività in paesi come Haiti, Camerun, Albania. L’obiettivo è portare ai bambini di questi paesi “l’entusiasmo e i mezzi per giocare e fare sport”.

Lo stesso entusiasmo che in modo semplice testimonia Sonia, una dei giovani 40 protagonisti l’anno scorso ad Haiti: “E’ stato bellissimo, difficile da spiegare in pochissimo tempo. E’ più ciò che abbiamo ricevuto che ciò che abbiamo dato in 25 giorni. Per questo abbiamo bisogno che si sappia in giro.”


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