Marco questa mattina non voleva entrare in banca con la moglie Maria…
Anche oggi il disagio non è andato in ferie. Anzi, come molte volte, scuote il quieto vivere come per ricordare di stare sempre in allerta.
Li ho conosciuti venerdì scorso inviati dal figlio disperato che si era reso conto che nel papà qualcosa non andava bene. Papà era cambiato, quel papà da sempre suo ideale e modello, punto fermo della vita, non era più l’esempio di chiarezza e serenità che era sempre stato.
Durante l’incontro Marco mi ha raccontato di essere un giocatore di slot e che purtroppo non riusciva a smettere. La moglie sottolineava che suo marito negli ultimi due anni è diverso, fatica a dormire e spesso prende la bicicletta ed esce di casa a sua insaputa, cosa che non aveva mai fatto prima. Mi ha confidato di essere stata contattata giorni fa da alcune persone sconosciute che le chiedevano dei soldi, soldi derivati da prestiti che suo marito aveva contratto con loro per giocare.
Marco era provato, non si riconosceva più e ammetteva di far fatica ad andare avanti, si sentiva un uomo finito ma era disposto a farsi aiutare anche e soprattutto per il bene di suo figlio.
Oggi però Marco non vuole entrare in banca, non vuole affrontare la realtà che solo lui conosce e solo lui vorrebbe non fosse tale! Solo lui sa che davanti a quello sportello, a quell’operatore, sua moglie si sarebbe scontrata con una realtà terribile e devastante: sul loro conto cointestato, non vi è più nessun euro.
Oggi solo Maria entra in banca, suo marito ha deciso di aspettarla a casa perché non si sente molto bene, negli ultimi anni soffre di attacchi d’ansia che in certe occasioni si accentuano. Spaventata da questo comportamento del marito lei non capisce che sta succedendo, piano piano si avvia a chiedere al primo operatore dello sportello della banca di verificare i movimenti sul suo conto corrente. La risposta è quella che si sentono dire tante altre persone: “signora purtroppo il vostro conto è in rosso”. Il conto segnava meno 80 euro!
Maria chiede spiegazioni perché non capisce dove siano finiti tutti i suoi risparmi e si chiede perché nessuno non l’ha mai avvisata di ciò che stava succedendo.
Disperata esce dalla banca e cerca di raggiungere telefonicamente suo marito per avere spiegazioni.
Purtroppo Marco sta già andando alla stazione. E i suoi pensieri sono molto negativi.
Quei maledetti pensieri!
Quelli che non ti lasciano in pace e ti portano dentro un vortice senza via d’uscita. Non senti e non vedi nessuno attorno a te. Sei solo, a tu per tu con la sofferenza, con la disperazione perché il peso è sempre più pesante e ti schiaccia!
Maria mi contatta per cercare di capire che fare e mi chiede di aiutarla.
Contatto Marco e lo trattengo al telefono mentre Maria con un suo vicino di casa lo raggiunge prima del gesto estremo.
È tardo pomeriggio e la fatica di vivere urla disperata sia in Maria che in Marco….
Per fortuna ritorna dal lavoro il figlio che, durante la giornata, non può permettersi di rimanere a casa dal lavoro perché rischia il posto… e quanto servono oggi quei soldi..
Mi telefona per capire come muoversi e per cercare di capire come raccogliere i cocci di una vita familiare spezzata e che difficilmente si possano ricostruire.
Gli parlo, cerco di rassicurarlo, toccherà a lui stasera prendere per mano i suoi genitori esausti e accompagnarli alla notte.
Ma domani che succederà?
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