Mondo

Mangiate abruzzese, non ve ne pentirete

di Redazione

Il cuore batte per l’Abruzzo, perché la tragedia del terremoto è una delle cose che più ha segnato la vita di noi tutti. Si era ragazzini quando avvenne il terremoto in Friuli e il lampadario nella casa di Milano si mise a sbattere. Ricordo allora la solidarietà nelle parrocchie, e i volontari che tornarono coi canti e i piatti di quelle tradizioni, facendoci amare quella terra di montagne che diventò un po’ anche nostra. Poi ci fu il terremoto in Irpinia, ed ero all’università, al primo anno, per cui partirono come volontari i più grandi, che regalarono un mese della loro vita, accanto alle popolazioni martoriate di quei luoghi. Ma un lustro fa il terremoto visitò il mio paese, Masio, nel Monferrato, incrinando le case e lasciando una traccia del suo misterioso segno. Fu una sensazione che si avvicina al panico. Nel 2009 è toccato all’Abruzzo e subito m’è venuto da pensare agli amici.
All’Aquila c’è una delle migliori enoteche d’Italia, la Cantina del Boss, che ha fatto conoscere i Montepulciano d’Abruzzo e non solo. Poi, sempre all’Aquila, fanno un torrone straordinario le sorelle Nurzia, mentre l’azienda di Paolo Giuliani produce le fiaschette aquilane, un salame schiacciato e saporito, e le mortadelle di Campotosto, conosciute anche col nomignolo di “coglioni di mulo”, che all’interno hanno un roseo filetto di maiale. Per il 2 di maggio, in un’altra zona dell’Abruzzo, a Carpineto Sinello, dove fanno forme di pane monstre come quelle che hanno raggiunto il luogo dell’epicentro disastroso, si fa il tradizionale taglio della Ventricina, che è l’altro salume saporito della gente d’Abruzzo, accarezzato da una piccantezza equilibrata. In questo paese, da tre anni è attivo il Museo del Maiale, che ha segnato visite importanti. A Roccaspinalveti fa una ventricina eccezionale Michele Piccirilli della macelleria Colapietro, e il 2 di maggio quel campione, insieme ad altri sarà messo all’asta, per creare un ponte di solidarietà con chi è stato colpito. È una goccia nel mare della solidarietà, un gesto di simpatia che è anche un invito: consumate più abruzzese, se possibile.

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