Famiglia
Martino: Alpini a Kabul anche senza Parlamento
Per il ministro della difesa la ''riconfigurazione del nostro contingente'' in Afghanistan ''non comporta alcun obbligo giuridico di autorizzazione'' del Parlamento
di Paolo Manzo
La ”riconfigurazione del nostro contingente” in Afghanistan ”non comporterebbe alcun obbligo giuridico di autorizzazione” da parte del Parlamento, ”per una semplice ragione: perché essa è già stata data”.
Lo ha ricordato al Senato il ministro della Difesa Antonio Martino, riferendosi alle risoluzioni approvate dalle Camere il 7 novembre dello scorso anno, ”un assenso solenne che qualifica l’impegno internazionale del Paese, ne puntella l’autorevolezza e la credibilità, ne sostanzia il ruolo”.
Ecco perché, a margine dell’intervento di fronte all’assemblea di Palazzo Madama, Martino fa sapere che considererebbe ”davvero singolare se, proprio adesso, dopo aver autorizzato l’operazione, l’opposizione di sinistra facesse mancare il proprio appoggio ad una decisione che riguarda l’interesse del Paese e facesse andare i nostri militari senza il sostegno largo e convinto della maggioranza parlamentare.
Mi auguro che almeno parte della sinistra torni a vedere la luce e si renda conto che una scelta in questo senso è doverosa per chi ha a cuore l’interesse dell’Italia”.
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