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Mattarella, un week end dalla parte della solidarietà

Sergio Mattarella a Osimo con la Lega del Filo d'Oro, poi al Quirinale per la consegna delle Onorificenze per gli esempi civili e infine a Monza per l'inaugurazione del secondo locale di PizzAut. Un fine settimana per spiegare con i gesti e le parole che «la libertà, in realtà, non trova un limite in quella degli altri, ma si realizza insieme a quella degli altri. Non è piena se coloro che sono nella stessa comunità non ne godono ugualmente»

di Riccardo Bonacina

Per tre giorni, il Presidente della Repubblica Mattarella, ha ringraziato le realtà del privato sociale impegnate sul terreno della solidarietà, ma anche dell’innovazione nella risposta a bisogni sempre nuovi. Vale la pena ritornare su queste tre giornate in una stagione in cui, ancora una volta, la solidarietà (si pensi ai salvataggi di migranti in mare) viene messa sul banco degli imputati da tanta politica e dal governo.

Il primo appuntamento e il primo grazie, Sergio Mattarella, lo ha detto a Osimo, venerdì 30 marzo, dove la Lega del Filo d’oro ha inaugurato il suo nuovo e bellissimo Centro Nazionale (qui la cronaca https://www.vita.it/it/article/2023/03/30/mattarella-alla-lega-del-filo-doro-la-repubblica-vi-e-riconoscente/166296/).

Lo ha ribadito il giorno dopo, il 31 marzo, al Quirinale, consegnando le Onorificienze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana conferite motu proprio, a cittadine e cittadini che si sono distinti per un’imprenditoria etica, per l'impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per il volontariato, per attività in favore dell'inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo civico.

Poi, dopo una pausa di un giorno, ieri 2 aprile, giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, eccolo a Monza all’inaugurazione del nuovo locale di PiazzAut la pizzeria nata da un sogno di Nino Acampora genitore e imprenditore.

Riprendiamo il filo di questi suoi discorsi che avvicinano le istituzioni Repubblicane ai cittadini, valorizzando il loro sognare e il loro fare. Ringraziando il presidente della Repubblica per un week end dalla parte della solidarietà, parola che ancora trope volte, da parte della politica e del governo, viene messa sul banco degli imputati (basti pensare ai salvataggi in mare).

Mattarella a Osimo

«Sono lietissimo di essere qui questa mattina per rendere testimonianza della vicinanza della Repubblica, in questa tappa così importante del nuovo Centro nazionale. È una tappa di grande sviluppo, che segue a tante altre che, nel corso del tempo, sono intervenute.

(…)

È stata una straordinaria intuizione, quella di Sabina Santilli. Davvero straordinaria, con una visione del futuro e del possibile che sfuggiva a tanti, allora.

So bene che vi sono problemi. Ho registrato, insieme al Ministro e ai parlamentari presenti, le indicazioni di difficoltà che nascono da regolamentazioni regionali differenti che possono creare problemi; le difficoltà che nascono da un’incompletezza della legge 107 e dalla sua inadeguata attuazione.

Queste sono sottolineature che abbiamo registrato e che sono, in realtà, delle esortazioni a prendere iniziative e a provvedere.

Diceva poc’anzi Francesco Mercurio che questo straordinario percorso è nato dal sogno di Sabina Santilli.

E diceva il signor Orlandini, citando Walt Disney, che se puoi sognare una cosa puoi anche realizzarla. Ed è quello che è avvenuto, che si è realizzato. Il sogno, come diceva Francesco Mercurio, di poter fare quello che fanno tutti gli altri. Come ha detto – sono le sue parole – con il lavoro, con l’umiltà, con l’impegno per assicurare i diritti propri e quelli degli altri.

E questo è il percorso che ha contrassegnato il Filo d’Oro e che ne interpreta la vocazione e la realizzazione.

Io non saprei trovare parole migliori per definire il Filo d’Oro di quelle che ha usato il rappresentante dei familiari. Dicendo ‘abbiamo intrapreso un percorso per una persona speciale – per usare il termine che ha adoperato la rappresentante del personale – e in questo percorso abbiamo trovato un compagno di strada che è il Filo d’Oro’.

Ecco, questa definizione ‘compagno di strada’ è la migliore che io possa immaginare. Compagno di strada che è stato – come è stato detto – vicino alle persone, e quindi presente, attivamente protagonista del percorso personale.

E questa è – ripeto – la miglior definizione che si possa dare.

Ciò spiega perché – lo abbiamo poc’anzi ascoltato dalla rappresentante dei volontari – vi è il dono importante: quello di regalare tempo, che è importante ancor di più per chi lo dà. E il dono del ritorno è ancora più importante.

Ecco, questo è il senso del Filo d’Oro. Non aggiungo altro».

Mattarella alla consegna delle onorificenze al Quirinale.

«È davvero un gran piacere accogliervi per consegnarvi i diplomi dell’onorificenza che vi vengono conferiti. E, soprattutto, per ringraziarvi per quanto avete fatto, per come avete rappresentato quello che è, in realtà, il vero spirito del nostro Paese, il vero senso, che l’Italia conserva e sviluppa ampiamente, di solidarietà, di altruismo, di apertura verso gli altri.

Tra poco saranno, man mano, lette le motivazioni, e si vedrà quanto sono varie le forme, le modalità e le circostanze in cui si è svolta questa disponibilità verso gli altri (https://www.quirinale.it/elementi/81910).

(…)

Una quantità di impegni, di iniziative per le quali vi esprimo riconoscenza.

Avete interpretato così il senso di solidarietà. Stavo per dire il senso del dovere. In realtà, il senso del dovere è abitualmente interpretato come il senso di adempiere pienamente, con dedizione, coscienza, i doveri del proprio stato, della professione propria, come una sorta di conseguenza dell’attività che si svolge.

Siete andati oltre. Avete interpretato il senso del dovere in maniera più aperta. Il senso del dovere di umanità, non soltanto della propria professione o attività, o di ruolo nella società. Ma il senso il dovere di umanità.

Interpretando anche un altro valore. Nel diritto romano – come mi sono permesso di ricordare un’altra volta – vi è stato un grande passo avanti di civiltà, quando si è detto che la libertà di ciascuno trova il limite in quella degli altri. In realtà si è superato questo principio. Perché l’umanità va avanti nella sua civiltà, malgrado guerre di aggressione, malgrado oppressioni, malgrado negazione di diritti allo studio, come avviene in alcuni Paesi nei confronti delle donne. Ma l’umanità avanza nella sua civiltà.

E la libertà, in realtà, non trova un limite in quella degli altri, ma si realizza insieme a quella degli altri. Non è piena se coloro che sono nella stessa comunità non ne godono ugualmente.

Questo avete interpretato. E di questo vi sono grato. A voi come tanti altri.

Tanti nel nostro Paese hanno compiuto gesti, iniziative, attività come quelle che voi avete messo in atto. Non possono essere chiamati tutti al Quirinale: voi li rappresentate tutti.

Questo è un segno del nostro Paese per il quale abbiamo fiducia nel futuro. E questa fiducia mi spinge ulteriormente a dirvi grazie. Grazie per quanto avete fatto e complimenti».

Mattarella a Pizzaut

«Grazie per avermi invitato, è un piacere essere qui. Ma vorrei dirvi, anzitutto, che siete bravissimi. La pizza era squisita, era magnifica, buonissima. E il modo di presentarla in tavola è stato ottimo. Complimenti!

Siccome io non sarei stato capace né a farle, né a portarle in tavola, ho ammirato la vostra capacità. Avete una professionalità davvero di alto livello. Bravissimi!

Per questo non mi meraviglia che poc’anzi due ragazzi – e ho avuto il privilegio di assistere – hanno firmato il contratto di assunzione a tempo indeterminato, perché avete professionalità, perché vi realizzate lavorando in maniera eccellente.

Vorrei ringraziare Nico Acampora, perché quello che lui ha sognato, ha intuito, tempo addietro, al momento in cui lo pensava e lo ha ideato tutti lo ritenevano impossibile, lo ritenevano inverosimile. E invece è la realtà.

Questo non è un luogo che è soltanto un esempio, è un luogo di normalità, perché si lavora come tutti fanno.

Ciascuna persona, ogni persona – ogni donna, ogni uomo – ha una sensibilità, un suo modo di esprimersi, di realizzarsi, di vivere. Nessuno è uguale a un altro. Questo significa che tutti devono avere la possibilità di potersi esprimere, realizzare.

E Nico Acampora ha fatto questo: ha creato la possibilità di esprimersi. E voi avete dimostrato di essere bravissimi.

Ed è una riconoscenza che intendo esprimere in maniera veramente sincera, piena, non soltanto a Nico – a chi lo ha aiutato, a chi lo ha sorretto, a chi lo sostiene – ma a voi che avete dimostrato che cos’è impegnarsi, lavorare insieme, essere fra voi solidali.

Ragazzi, grazie di tutto! Sono uno di voi, vi ringrazio!».

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