Maxiemendamento: il 5 per mille c’

Confermata nella bozza la possibilità di destinare il 5 per mille. Fra le novità qualche domanda: saranno esclusi gli enti locali? E il tetto rimarrà fermo ai 250 milioni? Il voto venerdì sera

”Auspico che il Governo mantenga la parola e inserisca nel maxiemendamento alla Finanziaria la nuova formulazione del 5 per mille dell’IRPEF al volontariato”. E’ questo l’appello del senatore dell’Ulivo Francesco Ferrante, primo firmatario con Luigi Bobba e Nuccio Iovene di un emendamento frutto delle richieste delle associazione del Terzo Settore e concordato con il Governo, perche’ nel rush finale del voto sulla manovra economica non si dimentichi la norma.

Tanto che il Governo sembra aver ascoltato l’appello e la proteste della società civile per la sua cancellazione al momento della presentazione della manovra finanziaria.
Rimangono aperte le questioni su enti locali e sul tetto di 250 milioni di euro. Tetto che rischierebbe di ridurre il 5 per mille a uno scarso 3 per mille così come calcolato e raccontato da VITA magazine in edicola da domani (e online per i soli abbonati “5 per mille (diviso due)” di Benedetta Verrini).

Così si legge infatti al comma 1238 dalla bozza del maxiemendamento presentato oggi e che verrà votato venerdì alle 20 (scaricabile in allegato al presente articolo):

738. Per l?anno finanziario 2007, fermo quanto gia` dovuto dai contribuenti 
a titolo di imposta sul reddito delle persone fisiche, una quota pari al 5 per mille 
dell?imposta stessa e` detratta in base alla scelta del contribuente alle seguenti 
finalita`: 
a) sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilita` sociale di cui all?articolo 
10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, e successive modificazioni, 
nonche? delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, 
regionali e provinciali, previsti dall?articolo 7, commi 1, 2, 3 e 4, della legge 7 
dicembre 2000, n. 383, e delle associazioni riconosciute che operano nei settori 
di cui all?articolo 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo dicembre 1997, 
n. 460; 
b) finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell?universita`; 
c) finanziamento aglil enti della ricerca sanitaria. 

A una prima lettura, quindi, la novità sarebbe l’eliminazione degli enti locali come destinatari del 5 per mille, così come auspicato dall’appello e dalla società civile. Enti locali che viceversa erano presenti nella formulazione precedente alla finanziaria e proposta dal precedente Governo Berlusconi.

La riconferma del 5 per mille si inserisce per altro in quel percorso di attuazione dell’articolo 118 della Costituzione che promuove il principio di sussidiarieta’. Una sussidiarieta’ fondamentale, anche fiscale, nell’agire riformista e che deve rimanere centrale nell’azione del governo di centrosinistra.

Non si tratta della redistribuzione di risorse attraverso la leva fiscale, ma di una forma di circolazione di risorse pubbliche che, attraverso le organizzazioni non profit e le imprese sociali del Terzo settore acquistano un valore aggiunto.

Info:
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