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Economia & Impresa sociale 

Mcl e Confcooperative, alleati in campo

Siglata a Bari l'intesa fra le due sigle

di Ettore Colombo

L’obiettivo è l’aumento delle tutele ai lavoratori. Lo strumento? Una filiera corta redditizia fino all’ultimo anello Innalzamento del reddito in agricoltura, difesa dei prodotti tipici e valorizzazione del ruolo sociale del settore agricolo: sono queste le fondamentali tre priorità indicate dal segretario generale della FederAgri dell’Mcl, Alfonso Luzzi, che ne ha parlato a Bari aprendo i lavori del seminario internazionale, promosso dall’Unione Europea e da Eza, su «Le piccole e medie imprese in agricoltura. Le nuove sfide del mercato del lavoro».
Luzzi ha sottolineato come «la gran parte delle imprese agricole siano a conduzione familiare, portatrici di valori sociali atti a salvaguardare il territorio sia da un punto di vista ambientale che per il mantenimento di un forte tessuto sociale». «In tale prospettiva», spiega, «valorizzare il ruolo sociale del settore agricolo significa anche creare nuovi posti di lavoro per i giovani, nuove prospettive che il terziario e l’industria non sono ormai più in grado di garantire». Il che non vuol dire che l’agricoltura italiana, come del resto anche quella europea, stia messa bene. Anzi, tutt’altro (vedi box). Eppure, le potenzialità ci sono tutte: il 21% dei marchi Dop e Digp dell’Unione è italiano e il nostro Paese è leader, in Europa, della produzione biologica, sottolinea sempre Luzzi.
Ecco perché bisogna agevolare attraverso le politiche la nascita di nuove imprese agricole, un modo anche per dare opportunità di lavoro per i giovani, specie in settori come il biologico, la tipicità, le biomasse e la multifunzionalità, elevare la produttività legata alla salvaguardia dei prodotti Doc e favorire l’accesso al credito, ma anche accorciare sempre più la filiera produttiva e, infine, riconoscere all’agricoltura il suo ruolo sociale nella difesa dell’ambiente e del tessuto sociale. Ma il convegno ha sancito anche un importante passaggio interno al modo cooperativo agricolo, che vede saldarsi in modo definitivo l’alleanza tra l’Mcl e Confcooperative, «strategica per dare assistenza e tutele ai lavoratori», come ha sottolineato Carlo Costalli, presidente del Movimento cristiano lavoratori. Non a caso, ai lavori di Bari è intervenuto anche Maurizio Gardini, numero uno di FederAgri-Confcooperative. «Ora è necessario», ha detto, «organizzare filiere produttive corte ed efficienti, nelle quali anche l’ultimo anello riesca a produrre reddito». «Se l’Ue non saprà disegnare un quadro politico nuovo, rischiamo di buttar via miliardi di risorse pubbliche seguendo sempre la vecchia logica degli ammortizzatori sociali anziché degli investimenti produttivi», ha concluso.


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