Mondo
Medio Oriente: Peres, situazione molto grave
Per il leader dell'opposizione Shimon Peres l'unica via perché si rispetti la volontà della maggioranza (dopo la bocciatura del piano Sharon da parte del Likud) sono le elezioni
di Paolo Manzo
La situazione e’ ”molto grave” e le elezioni sono l’unica via perche’ sia rispettata la volonta’ della maggioranza. Cosi’ il leader dell’opposizione israeliana Shimon Peres ha reagito oggi ai risultati del referendum interno al Likud che ha bocciato il piano Sharon di disimpegno da Gaza e parte della Cisgiordania. ”Il partito laburista deve impegnarsi al massimo perche’ la gente possa esprimere la volonta’ della maggioranza in maniera democratica”, ha detto Peres ai deputati del suo partito. ”Dobbiamo salvare un piano voluto dalla maggior parte della gente. Dobbiamo prendere l’iniziativa e chiedere nuove elezioni”, ha dichiarato il premio Nobel per la Pace, dicendosi convinto che ”una massiccia maggioranza” di israeliani sia a favore del piano.
I 50mila che hanno partecipato al referendum interno al Likud, il partito del premier Ariel Sharon, non possono decidere per dieci milioni di persone, ha sottolineato Peres. ”Gran parte di coloro che hanno votato per il Likud pensava che il Likud andasse nella direzione della pace, nella direzione della sicurezza e del salvataggio dell’economia. Nessuna di queste cose e’ accaduta”, ha proseguito Peres, aggiungendo: ”un terzo della Knesset (il parlamento) non rappresenta piu’ la pace, ma lo status quo e un terribile fallimento per Israele”. Secondo il leader laburista, che ha usato il soprannome del premier, ”e’ chiaro che Arik Sharon non ha un mandato dal suo partito e quindi la gente deve aver la possibilita’ di votare sul nocciolo della questione”.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.