Povertà

“Mi fido di noi”, la Chiesa italiana vara il microcredito sociale a tasso zero

Il progetto della Conferenza episcopale italiana, in collaborazione con Caritas Italiana e Consulta nazionale antiusura, punta a creare una rete solidale che arrivi a raccogliere 30 milioni di euro. Si parte da Milano, Roma, Bari, Palermo e Cagliari, le cinque città in cui sono maggiormente attive le fondazioni antiusura. La collaborazione attiva del Gruppo Banca Etica

di Redazione

Un fondo che punta a raccogliere 30 milioni di euro, alimentato da promotori e partner tra cui diocesi, fondazioni, associazioni, imprese e cittadini. Nasce “Mi fido di noi”, il programma di microcredito sociale promosso in occasione del Giubileo 2025 dalla Conferenza episcopale italiana – Cei con la Caritas Italiana e la Consulta nazionale antiusura “Giovanni Paolo II”. Una rete di riscatto sociale che propone il microcredito a tasso zero per prestiti fino a ottomila euro finalizzati alle spese essenziali. Gestito attraverso le diocesi, “Mi fido di noi” ha l’obiettivo di offrire un sostegno concreto a persone e famiglie in difficoltà economica e vittime di usura. Il progetto può contare sulla collaborazione del Gruppo Banca Etica che, in ambito bancario, è il primo e tuttora unico in Italia esclusivamente dedito alla finanza etica. «Il microcredito sociale rompe l’isolamento di chi non ha accesso ai tradizionali canali finanziari», è il commento di don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana. «È un gesto di fiducia, un segno che la comunità non lascia soli i più fragili, ma si fa carico delle loro speranze».

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana

Il Gruppo Banca Etica partecipa a “Mi fido di noi” mettendo a disposizione una quota del Fondo di Etica Sgr per la microfinanza e il crowdfunding, costituito grazie alle scelte dei sottoscrittori dei fondi d’investimento etici, che decidono di devolvere a questo fondo un euro ogni mille investiti. “Mi fido di noi” non si limita a offrire sostegno economico ai soggetti beneficiari, ma prevede la stipula con loro di un patto di corresponsabilità e accompagnamento personalizzato. Il perseguimento di questo patto è coadiuvato dall’impegno formativo e culturale mirato all’educazione finanziaria di Fondazione Finanza Etica, mentre le risorse economiche vengono gestite e distribuite attraverso le cinque fondazioni antiusura più attive in Italia (Milano, Roma, Bari, Palermo e Cagliari) nell’erogazione dei prestiti. Banca Etica supporta il progetto offrendo servizi bancari a titolo gratuito e strumenti per la gestione trasparente dei fondi.

Il cardinale Matteo Zuppi (a destra), presidente della Cei

«Questo progetto di microcredito sociale è un segno concreto di prossimità e fiducia verso le persone in difficoltà, in particolare in questo tempo giubilare di speranza», sottolinea il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei. «È un invito a riscoprire il valore etico del denaro, che non è fine a sé stesso ma strumento di giustizia, solidarietà e dignità. L’impegno condiviso con Caritas Italiana e con il supporto operativo di realtà attente come Banca Etica, ci permette di offrire non solo un aiuto economico, ma anche un segnale di speranza e responsabilità collettiva».

«Cei e Caritas Italiana sono in prima linea in Italia per la realizzazione di progetti di inclusione sociale e contrasto alle diseguaglianze, e Banca Etica è orgogliosa di essere stata scelta come partner tecnico finanziario per “Mi fido di noi”, importante programma di microcredito sociale», dichiara Nazzareno Gabrielli, direttore generale di Banca Etica. «Crediamo fermamente nell’efficacia della microfinanza per contrastare le povertà e siamo pronti a collaborare con tutti gli enti religiosi che vogliano scegliere la finanza etica».

Nazzareno Gabrielli, direttore generale di Banca Etica

Il Gruppo Banca Etica esclude gli investimenti in armi e finanziamenti nelle filiere nocive per gli ecosistemi e le persone. Inoltre, supporta la nascita e lo sviluppo di comunità energetiche rinnovabili e solidali che – spesso avviate dalle diocesi italiane – contrastano la povertà energetica e rientrano nell’orizzonte dell’ecologia integrale. Inoltre, tutti i fondi etici etici istituiti e/o gestiti in delega da Etica Sgr, hanno la certificazione Nummus, che attesta la coerenza degli investimenti con i principi della Dottrina sociale della Chiesa, garantendo che i fondi non siano impiegati in attività contrarie ai valori etici e sociali.

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