Mondo

Microcredito/2 Ex-Jugoslavia. Il Kosovo ricomincia dalle sue donne

Lanciato da Missione arcobaleno, il progetto si è rivelato un successo, con 3500 nuove imprenditrici (di Nicoletta Ferro)

di Redazione

Le donne del Kosovo tornano a vivere grazie al microcredito. A due anni dall?avvio dei primi progetti in uno dei territori più martoriati dalla guerra, la Missione Arcobaleno continua grazie alla Grameen Bank, il Grameen Trust. Fu un?idea di Marco Vitale, commissario straordinario per la Gestione dei fodi privati, quella di affidare circa il 5% della raccolta agli esperti della Grameen per immaginare uno sviluppo oltre gli interventi umanitari d?urgenza. E oggi Vitale e gli operatori della Grameen possono dirsi soddisfatti dei risultati raggiunti da quella che era una vera scomessa. Più di 3 milioni di euro sono stati erogati sotto forma di piccoli prestiti a quasi 3.500 donne sparse per 115 villaggi. Le cifre del bilancio preventivo, presentate dai vertici del progetto Kosovo Grameen – Missione Arcobaleno Microcredit Fund, parlano da sole. Il tasso di recupero crediti, principale indicatore per accertare la vitalità dei progetti di microcredito, è a oggi del 100%.
Le donne, organizzate in gruppi di 5, ricevono prestiti individuali che sono posti sotto la responsabilità comune del gruppo. La metà delle donne acquista mucche da latte o altri animali da allevamento, oppure destina i capitali per l?avvio di attività artigianali. L?ammontare del primo prestito si aggira intorno ai 600 euro che raddoppiano, se le scadenze vengono rispettate. «Il lavoro del nostro staff non è stato facile, soprattutto all?inizio», commenta il direttore responsabile del Grameen Trust, H.I. Latifee. «Ci siamo trovati di fronte a donne demotivate, cui la guerra aveva tolto tutto e che non nutrivano più alcuna fiducia nei confronti della vita».
L?idea di investire su qualcosa di più duraturo e funzionale trovò nell?allora presidente del Consiglio Massimo D?Alema e nell?incaricato Onu per il Kosovo, Bernard Kouchner, entusiasti estimatori della Grameen Bank, un appoggio incondizionato. Nel giugno del 2000, 5 milioni di dollari vennero destinati al progetto su base triennale. A completare l?opera giunsero direttamente dal Bangladesh, 6 membri dello staff di Grameen, ai quali, dopo poco si sono aggiunti 17 kosovari, formati sul campo.
La particolare situazione del Kosovo sollevò in passato non pochi dubbi sull?efficacia del progetto. Benché a oggi non sia stato possibile individuare gruppi di donne misti, la speranza per il futuro è che il microcredito si riveli, oltre che valido aiuto alla ripresa di attivà produttive, anche strumento di integrazione tra le differenti etnie.
Il bilancio finale è atteso per il giugno 2003, data che segna anche il termine del mandato italiano.
Nicoletta Ferro

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