Mondo
Microsoft chiude il blog di un dissidente cinese
Il colosso informatico dice di aver preso l'iniziativa per rispettare le leggi di Pechino.
di Redazione
Il colosso informatico Microsoft ha chiuso di sua iniziativa un “blog” diretto dal dissidente cinese Zhao Jing, meglio conosciuto col suo pseudonimo inglese “Michael Anti”. Zhao ha ricordato che si tratta della terza volta nel giro di un anno che il suo provocatorio blog viene chiuso. Si tratta però della prima volta in cui la disposizione di chiusura è partita direttemente dalla Microsoft e non dalle autorità di Pechino. Zhao ha dichiarato di avere scritto alla compagnia per ottenere chiarimenti, ritenendo possibile che la Microsoft torni indietro sulla sua decisione.
Il caso di Anti ha già un precedente in Cina e proprio negli ultimi mesi. L’ufficio di Hong Kong di Yahoo! aveva infatti fornito alla polizia cinese l’indirizzo del giornalista Shi Tao, “colpevole” di aver diffuso sulla rete una circolare governativa che vietava ai giornalisti di parlare dell’anniversario del massacro di piazza Tienanmen del 1989. Così, lo scorso aprile, Shi Tao è stato condannato a dieci anni di carcere con l’accusa di aver “divulgato segreti di Stato”.
Il trentenne Anti, giornalista di un’importante testata straniera, è molto noto tra tutti gli appassionati cinesi di internet per essere uno dei più attivi giornalisti indipendenti del paese. Zhao Jing – il cui pseudonimo può significare “contro” ma anche, in cinese, “sicurezza alternativa” – è intervenuto con i suoi commenti graffianti in tutte le più importanti discussioni svoltesi in internet negli ultimi anni. Il suo blog aveva circa 15 mila contatti al giorno.
Durante la scorsa settimana Anti è stato tra i più accesi sostenitori dei giornalisti del quotidiano “Beijing News” che in duecento avevano scioperato contro il licenziamento del loro anticonformista capo redattore Yang Bin e dei suoi due collaboratori.
Secondo la giornalista e ricercatrice americana Rebecca Mackinnon, la chiusura del blog di Zhao Jing è stata decisa ai massimi livelli della Microsoft. Un portavoce dell’ufficio britannico della compagnia ha detto che è stata provocata dalla necessità di “rispettare le leggi cinesi”, senza fornire altri particolari.
Le reazioni di Anti non si sono fatte attendere. “Ricomincerò nel 2006” ha promesso il giornalista, che poi si è scagliato contro il cosidetto “muro di fuoco”, ovvero il complesso sistema con cui decine di migliaia di poliziotti cercano di controllare il flusso di informazioni sulla rete. “Arrivano le lunghe notti d’inverno – ha concluso Anti – e noi ci stiamo preparando a una lunga marcia. Nel 2006 forse non vinceremo ma certamente faremo dei grandi passi in avanti”.
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