Prospettive
Milano accende un nuovo “Punto luce”, tutto green
In città aumentano i minori con bassi livelli di competenze alla fine della terza media: Save the Children risponde con un nuovo centro ad alta intensità educativa nel Gallaratese, per offrire pari opportunità a tutti i ragazzi

Un faro per rischiare il futuro dei bambini. A Milano e provincia il 35,25% di chi frequenta la terza secondaria di primo grado non ha competenze numeriche adeguate, mentre a uno su tre mancano quelle alfabetiche. Sono solo alcuni dei dati che fotografano una povertà educativa in aumento, causata, tra le altre cose, dalla mancanza di supporto a studenti e famiglie. È per far fronte a una realtà – che rischia di diventare emergenza – che Save the children ha aperto un nuovo “Punto luce” nel quartiere Gallaratese, periferia nord-ovest della città. Un centro ad alta intensità educativa, che si candida a essere un presidio sociale e un punto di riferimento non solo per chi vive situazioni di fragilità.
«Viviamo in un contesto in cui si rischia di guardaree con una certa inquietudine il futuro, perché è indecifrabile, ma bisogna saper gestire questa paura», ha detto questa mattina all’inaugurazione del “Punto luce” il sindaco Beppe Sala. «In tutto ciò, le opportunità educative per i nostri ragazzi sono la cosa più importante. Una città come Milano deve cercare di mettere tutti alla pari nella fase iniziale della propri vita».
La volontà di immaginare un futuro più sereno è racchiusa, in fondo, anche nell’evoluzione del sito dove ora sorge la bellissima struttura circolare in legno, sostenibile, con dotata di pannelli solari e con un ampio giardino che sarà sito ludico e decorativo. Prima, infatti, c’era un vecchio capannone industriale abbandonato, che preoccupava gli abitanti del vicinato per possibili rischi (invero mai riscontrati) legati alla presenza di amianto. Un’immagine di degrado e spreco di suolo urbano che ha lasciato il posto a un luogo di incontro e crescita per i bambini e i giovani del quartiere.

L’area di via Ojetti 20 è solo una delle tre che il Comune sta recuperando all’interno di un programma di rigenerazione urbana con uno sguardo all’impatto sociale. Poco più avanti si sta demolendo un analogo capannone per recuperare suolo, mentre nella vicina via Betti uno spazio comunale semidegradato si avvia a diventare una Casa di comunità. «Riqualificare questi punti, che erano delle ferite, è ridare un volto a un pezzo di città», ha sottolineato Giulia Pelucchi, presidente del Municipio 8. «Milano è la città delle opportunità di lavoro, ma qui sarà la città delle opportunità per i bambini un po’ più in difficoltà che troveranno un luogo dove crescere e avere davvero delle pari opportunità».
Per accendere il “Punto luce”, che è il ventisettesimo in Italia e il terzo a Milano dopo quelli del Giambellino e di Quarto Oggiaro, Save the Children ha coinvolto diverse associazioni, cooperative, scuole e realtà del quartiere. «Il nostro è un programma aggressivo e unico di contrasto alla povertà educativa», ha indicato il presidente della ong, Claudio Tesauro. Un programma che si realizza grazie a una positiva collaborazione tra pubblico (il Comune), non profit (Save the children) e privati come Esselunga e Intesa Sanpaolo. «È questo il futuro della filantropia: occorre mettere da parte la vecchia dicotomia tra profit e non profit», ha detto Tesauro, perché l’unica cosa che conta è «pensare al futuro dei ragazzi».

Parole sottoscritte da Paolo Bonassi, chief social impact di Intesa. «Le periferie sono luoghi vivi da valorizzare in cui è fondamentale lavorare insieme a istituzioni e Terzo settore per dar vita a nuove opportunità a contrasto della povertà educativa. È uno dei temi per noi più sensibili che rientra nel più ampio progetto sociale della Banca di contrasto alle disuguaglianze attraverso importanti iniziative come questa su tutto il territorio nazionale», ha detto. «Intesa Sanpaolo sostiene pienamente il progetto di Save The Children mettendo a disposizione non solo risorse ma anche competenze per progettare insieme attività formative per il futuro dei bambini».
La palla, ora, passa ai bambini e ai ragazzi. Saranno loro che dovranno animare con la loro voglia di fare il nuovo “Punto luce”. Aperto da lunedì al venerdì dalle 14 alle 18.30, qui potranno fare diversi tipi di attività: laboratori per lo sviluppo della capacità espressiva, incontri dedicati sulla sostenibilità ambientale, sostegno allo studio, accesso alle nuove tecnologie e attività legate allo sviluppo di un pensiero critico sul mondo digitale per promuovere un accesso pieno, competente e sicuro alla rete. Ci sarà poi un Makerspace, un laboratorio di produzione digitale dove potranno imparare a usare macchinari e strumenti tecnologici e avviare percorsi di progettazione e sperimentazione. Inoltre, dato ci saranno corsi di italiano per i bambini con background migratorio, che nel Gallaratese sono il 40% del totale.
In apertura: una veduta del “Punto luce”. Le foto sono di Gianfranco Ferraro per Save the children.
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