Non profit

Milano, il difensore civico non se ne va

di Redazione

Non succede spesso che una piccola battaglia civile, che nasce dal web e dal passaparola, diventi vincente in poche settimane. Scrivevo su FrancaMente del numero scorso circa la scelta del Comune di Milano di essere più realista del re, smantellando l’ufficio del difensore civico ancor prima che divenisse effettiva e definitiva la norma della Finanziaria che in teoria voleva far pulizia di costi “inutili”. Facevo notare che il difensore civico è tutt’altro che inutile, laddove funziona per davvero, come, appunto, a Milano. E rilevavo come Ledha, la Lega dei diritti delle persone con disabilità, sia stata capace di lanciare una raccolta di firme su un tema non esclusivamente legato al proprio orticello, ma anzi un argomento interessante per tutti i cittadini.
Apprendiamo adesso che il presidente del Consiglio comunale di Milano, Manfredi Palmeri, si è impegnato a far deliberare una proroga del difensore civico per tutto il 2010, provvedendo anche all’elezione del nuovo responsabile di questo ufficio. Una vittoria importante, perché avviene sul terreno dei diritti di tutela dei cittadini, e significativa perché ottenuta con una civile ed educata pressione dell’opinione pubblica, dei social network, con un migliaio di adesioni raccolte in pochi giorni, ma senza faziosità politica, senza alzare i toni, perfino senza la cassa di risonanza dei media, con qualche eccezione, come la cronaca milanese de Il Giornale e qualche portale web. Ora, come argomenta Alessandro Barbetta, difensore civico in carica a Milano, si vedrà se questo è solo il rinvio di un funerale, oppure se la metropoli lombarda, com’è nella sua tradizione, sarà punta di diamante nelle autonomie locali per dare a questa figura le caratteristiche più adeguate in termini di efficacia, basandosi sull’esperienza maturata.
Secondo me dipenderà molto dalla capacità dei cittadini di rimanere attivi, e di non ripiegare le bandiere dopo la prima, seppure importante, vittoria.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.