Cultura
Milano: nove quintali di botti sequestrati
Il consiglio è di diffidare dei venditori ambulanti: i negozianti più seri consegnano insieme ai petardi un foglietto di avvertenze per un corretto uso del materiale
di Paolo Manzo
La Polizia di Milano ha sequestrato, in due distinte operazioni, nove quintali di ‘botti’, sia illeciti che leciti ma detenuti o venduti illegalmente, per un valore commerciale complessivo di circa 100 mln di lire.
Otto quintali, hanno spiegato gli inquirenti oggi in Questura, sono stati trovati in un deposito abusivo nel retrobottega di una cartoleria in via Giambellino, alla periferia sud di Milano.
Il titolare 60enne della licenza, valida per detenere e vendere fino a 25 kg di oggetti di quel tipo, è stato denunciato per costituzione di deposito abusivo di materiale esplodente.
Il deposito, dieci metri quadrati per un metro e mezzo di altezza, coperto da una botola, si trovava sotto una palazzina di quattro piani. Un altro quintale di botti è stato invece sequestrato a Giovanni R., spazzino dipendente dell’Amsa (l’azienda municipale della nettezza urbana), originario dell’Avellinese.
Vendeva petardi, tric e trac, bengala e attrezzi simili importati dal napoletano ai colleghi, due dei quali sono stati denunciati per averli comperati. Gli agenti lo hanno sorpreso nel parcheggio davanti all’Amsa di via Silla, con la macchina piena di botti.
A casa ne aveva altri 60 kg. Il consiglio è di diffidare dei venditori ambulanti: i negozianti più seri consegnano insieme ai petardi un foglietto di avvertenze per un corretto uso del materiale.
I botti, infine, vanno tenuti fuori dalla portata dei bambini e non vanno abbandonati per strada quando non esplodono.
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