Welfare
MILANO. Siglato protocollo reinserimento detenuti
L'accordo è stato firmato dall'assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, dall'assessore alle Politiche del Lavoro Giovanni Terzi e dal Provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Luigi Pagano
di Redazione
È stato siglato oggi a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, un protocollo d’intesa che definisce le attività lavorative dei detenuti delle case circondariali milanesi. L’accordo è stato firmato dall’assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche sociali Mariolina Moioli, assieme al collega alle Politiche del lavoro Giovanni Terzi e al Provveditore regionale dell’Amministrazione Penitenziaria Luigi Pagano.
«Con questo atto rafforziamo e ridisegnamo il quadro delle iniziative avviate in collaborazione con gli istituti penitenziari milanesi, con l’obiettivo di integrarle ulteriormente», ha detto l’assessore Moioli. «Il Comune di Milano non è nuovo a questo tipo di iniziative. Da tempo, infatti, ha avviato percorsi di collaborazione tra l’Amministrazione e gli istituti di reclusione. Grazie alla collaborazione di Amsa e del carcere di Bollate, per esempio, è stato possibile assumere un significativo numero di detenuti per specifici programmi di lavoro. Attraverso questo protocollo lavoreremo per aprire nuove opportunità lavorative in vista di Expo 2015».
Sono stati assunti per un anno 12 detenuti che si occupano della pulizia e della cura del verde dei cimiteri e altri 12 che si prendono cura dei parchi cittadini. A questi si aggiungono i 33 che nel 2007 furono incaricati, sempre attraverso Amsa, del servizio rimozione graffiti. Altri 20, poi, sono stati impiegati come spalatori nei giorni dell’emergenza neve lo scorso inverno.
Il Provveditore Pagano, intervenendo in conferenza stampa ha sottolineato che: «La sensibilità che il Comune di Milano, nella persona del Sindaco Moratti, ha dimostrato verso queste tematiche è emblematica. Lavoriamo sul recupero della piccola delinquenza, che poi è quella che affolla le carceri; è per questo che il protocollo d’intesa che firmiamo oggi è un investimento che le istituzioni cittadine fanno sulla sicurezza sociale. Perché ogni detenuto rieducato è un pericolo in meno per i cittadini milanesi».
«Il protocollo che firmiamo oggi, oltre a confermare l’avvio di un nuovo approccio culturale al problema del reinserimento lavorativo delle persone fragili nella nostra città, denota l’attenzione che noi tutti abbiamo per la dignità dell’uomo: un obiettivo che da sempre è trasversale, in tutte le azioni amministrative. L’assessorato al lavoro – ha affermato l’assessore Terzi – contribuirà al progetto mettendo in rete quello che già fa per la formazione al lavoro, andando incontro alle esigenze di chi ha più bisogno».
L’investimento del Comune di Milano in questo genere di progetti, come ha spiegato Moioli è di circa un milione di euro. «Lo facciamo prevalentemente attraverso il nostro ufficio di mediazione al lavoro, il Celav che riceve le segnalazioni da parte delle carceri, prende in carico il soggetto e costruisce un percorso personalizzato di inserimento lavorativo attraverso l’attivazione di tirocini formativi e di orientamento, con l’incentivo di una borsa lavoro. Sono circa un centinaio i detenuti che ogni anno partecipano a questi percorsi. Sempre tramite un’altra nostra municipalizzata, la Milano Ristorazione – ha proseguito –, è stato sottoscritto un contratto per l’acquisto quotidiano del pane prodotto dal forno che funziona all’interno della Casa di Reclusione di Opera. Ogni giorno vengono prodotti 700 kg di pane che vengono utilizzati per le mense scolastiche di Milano».
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