Welfare
MINORI. Un’alleanza contro il lavoro precoce
I partner sono Telefono azzurro, ministero del Lavoro e consulenti del lavoro
di Redazione
Ministero del Lavoro, Telefono Azzurro e Consulenti del lavoro insieme per dire stop allo sfruttamento del lavoro minorile. Individuate oggi, alla vigilia della Giornata Internazionale contro il lavoro minorile, alcune linee guida ed azioni comuni: fra le priorità la promozione della legalità, la divulgazione formativa e informativa, la maggiore incidenza delle azioni sanzionatorie e la diffusione dei codici di condotta nelle imprese.
I numeri del lavoro minorile
Dai dati di Telefono Azzurro un’indicazione sulla diffusione geografica e la percezione del fenomeno in Italia: trattandosi di un fenomeno “sommerso”, risulta importante la visione dello stesso da parte dei bambini ed adolescenti: è bassa la coscienza del fenomeno fra i bambini più piccoli (7-9 anni): solo il 39,2% ne ha sentito parlare. Cresce fra i bambini tra i 10 e gli 11 anni: il 62,3% ne ha avuto notizia. Per quanto riguarda le aree geografiche, è al Sud che bambini e adolescenti riferiscono in maggior numero di conoscere ragazzi con meno di 14 anni che lavorano: fra i bambini il 21,6% al Sud e il 20,6 % nelle isole, contro una media nazionale del 19,5%. Fra gli adolescenti il distacco è ancora maggiore: dal 33 al 40% nel Sud e Isole, contro una media nazionale del 23,7%. Il lavoro precoce espone il minore a rischi quali l’assunzione di responsabilità non adeguate all’età, una scarsa scolarizzazione e istruzione – che preclude un futuro migliore per il singolo, ma anche per l’intero sistema paese – un limitato apporto relazionale, che spesso si riduce significativamente nei contesti lavorativi. I dati del 114 emergenza infanzia, il servizio gestito da Telefono Azzurro, evidenziano che la tipologia di emergenza prevalente per cui il 114 è stato chiamato ad intervenire è relativa alle situazioni di accattonaggio, nell’8% dei casi: sono i bambini, spesso di nazionalità straniera, cui nessuno provvede o che fin da piccoli sono costretti e coinvolti nella ricerca di un sostentamento per la famiglia, si tratta pertanto di un’infanzia trascurata e sfruttata.
Le proposte
Telefono Azzurro ha quindi indicato come possibile una collaborazione attiva fra il servizio 114 emergenza infanzia, le proprie linee d’ascolto 1.96.96 e 199.15.15.15, ed il Ministero del lavoro, nella direzione di una attività di monitoraggio specifico del fenomeno, informazione e formazione diretta anche con l’Ispettorato del Lavoro. L’ottica è quella di mettere insieme le forze per andare ad approfondire sempre di più il quadro dello sfruttamento del lavoro minorile in Italia, in modo da organizzare interventi sempre più estesi e mirati. Dallo studio e dall’osservazione di questi fenomeni è altresì nata una partnership tra Telefono Azzurro e l’Ordine dei Consulenti del Lavoro, che rappresenta più di 22.000 professionisti attivi nella promozione della legalità nei rapporti di lavoro e impegnati a promuovere la tutela delle condizioni di lavoro dei minori.
La partnership
Oggi, presso il Ministero del Lavoro, l’incontro fra il ministro Maurizio Sacconi, il Presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo; il presidente del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del lavoro, Marina Calderone, ed il direttore generale per l’attività ispettiva – Ministero del Lavoro – Paolo Pennesi, per l’individuazione di linee comuni di azione a contrasto dello sfruttamento del lavoro minorile.Fra i punti fermi condivisi, la promozione e la piena attuazione della normativa e delle raccomandazioni internazionali in materia di lavoro minorile, non dimenticando il fondamentale ruolo degli aiuti allo sviluppo per i Paesi meno ricchi, da dove spesso provengono i bambini più sfruttati; la realizzazione di un sistema efficace e permanente di rilevazione dei dati sul lavoro minorile, in particolare la creazione di strumenti adeguati per analizzare le forme più nascoste di impiego dei minori in attività economiche, come nel caso del coinvolgimento in forme di lavoro sommerso o in attività criminose; la sensibilizzazione e diffusione delle informazioni sul lavoro minorile e i suoi rischi con il coinvolgimento e la partecipazione attiva dei minori, delle famiglie, delle scuole e degli operatori del settore; l’effettiva applicazione delle leggi che regolano il lavoro dei minori; la maggiore incidenza delle azioni sanzionatorie e degli interventi dei servizi ispettivi scolastici; la diffusione dei codici di condotta nelle imprese (e vigilanza da parte di organismi indipendenti sull’applicazione degli stessi) e delle clausole sociali nei rapporti commerciali; il monitoraggio dei percorsi di dispersione scolastica e istituzione di percorsi flessibili di rientro a scuola nei casi di minori con esperienze di lavoro precoce; una capillare e continua azione di promozione della legalità nei confronti dei datori di lavoro, anche con riferimento ai diritti dei minori ed al rispetto del diritto dovere d’adempimento dell’obbligo di istruzione e formativo.
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