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Mio figlio Angelo, da 10 mesi detenuto in India

Dentrofuori.A cura di Ornella Favero

di Ornella Favero

Un blog delle donne detenute a Torino.
È di Esmeralda una delle prime testimonianze del nuovo blog della sezione femminile del carcere di Torino (l?indirizzo è www.dentroefuori.org/femminile), forse una ragazza rom, sicuramente una che vuole allacciare con i suoi lettori un rapporto improntato a una assoluta spontaneità: «Nella vita ho passato tante cose e la mia scelta fu di andare a rubare e vivere di portafogli. Non mi ha costretto nessuno, volevo guadagnare di più. Poi mi sono comprata tante cose belle, ma non mi andava mai bene. Se tornassi al passato non lo rifarei mai, perché la vita è bella ma noi non sappiamo viverla quando siamo fuori da queste mura». È grazie alla rivista Il Contesto che detenuti, e ora anche detenute, della Casa circondariale di Torino possono dialogare con i visitatori del suo sito. Ma in carcere non si può usare Internet, e allora ogni settimana i giornalisti entrano in galera per consegnare i messaggi dei visitatori e ritirare i testi dei detenuti.

Maternità reclusa.
Zona 508, il giornale delle carceri di Brescia, racconta di un progetto dedicato alla «Maternità reclusa», realizzato per approfondire le difficoltà dell?essere madre/figlia/donna in un istituto di pena. Un progetto visto all?inizio con sospetto, e accolto invece poi con interesse e passione, come racconta una detenuta coinvolta in questo percorso: «Personalmente sono rimasta inaspettatamente, ma piacevolmente sorpresa nell?apprendere che non si trattava di un lavoro psicoindagatorio. Il corso invece ci ha permesso di esprimere il nostro stato d?animo e le nostre riflessioni, confrontandoci l?una con l?altra».

In carcere, soli e lontani
Angelo Falcone, 27 anni, è andato in vacanza in India, non è più tornato, da dieci mesi è recluso. Suo padre Giovanni si sta battendo disperatamente perché al figlio sia garantita almeno una carcerazione dignitosa: «Sto portando avanti questa battaglia da privato cittadino, ho tante idee ma mi mancano i modi per divulgare le notizie, perché i grossi giornali e le tv non si sono mai voluti occupare del fatto. Ho visto che per i detenuti in Italia ci sono i garanti dei detenuti, perché non studiare la stessa cosa per quelli all?estero?».


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