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Mo: ultranazionalisti fermano marcia contro ritiro da Gaza

190 i manifestanti arrestati dalla polizia

di Redazione

Hanno accettato alla fine di ritirarsi i militanti di destra e gli ultra-nazionalisti israeliani cui un massiccio contingente di forze di sicurezza ieri aveva impedito di raggiungere Gush Katif, il piu’ vasto tra gli insediamenti ebraici nella Striscia di Gaza, ove intendevano unirsi ai coloni per resistere al piano di ritiro unilaterale dall’enclave palestinese del premier Ariel Sharon, il cui inizio e’ previsto per il 17 agosto.

I dimostranti poco dopo l’alba hanno fatto marcia indietro e si sono diretti di nuovo verso Ofakim, la cittadina all’estremita’ meridionale d’Israele dalla quale erano partiti in corteo a sera: ma non prima che la polizia ne arrestasse circa centonovanta, centocinquanta dei quali per violazione della zona militare interdetta agli elementi non autorizzati, quale l’intera Striscia e’ stata dichiarata alcune settimane fa, fino al completamento dello sgombero.

I centocinquanta oltranzisti sono stati tratti tutti in arrestato a Nissanit, uno dei tre insediamenti che si trovano nel settore nord dell’enclave. Gli agenti sono andati per le spicce, come Sharon in persona aveva ordinato loro: hanno proceduto a rastrellamenti casa per casa, buttadoine fuori senza complimenti gli intrusi mano a mano che li localizzavano; poi in gran parte hanno messo loro le manette ai polsi, gli altri sono stati scacciati a forza, finche’ non sono rientrati nel territorio dello Stato ebraico.

Ulteriori quaranta manifestanti sono stati fermati al valico di frontiera di Kissufim, che stavano cercando di aggirare per raggiungere Gush Katif, blocco che sorge nel sud della Striscia. L’enclave e gli stessi insediamenti sono categoricamente vietati a chi non vi risieda in maniera permanente, e anche per gli abitanti dei 21 insediamenti da evacuare le restrizioni alla liberta’ di movimento da un’area all’altra sono molto rigide.

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