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Monumenti da ascoltare

Non vedenti: nasce il primo percorso elettronico attrezzato. A Roma, intorno a Fontana di Trevi, sensori sotterranei e messaggi registrati guidano i ciechi

di M.G. Vernuccio

Guide invisibili per non vedenti. Non è un modo per dire addio al caro amico cane, sempre più raro a dire la verità, ma un nuovo sistema tecnologico per ciechi installato per la prima volta a Roma, intorno a Fontana di Trevi. Il progetto è stato promosso e finanziato dal Comune, e realizzato dall?Enea con la collaborazione della Capodarco Elettronica, dell?Unione Italiana Ciechi (Uic) e dell?Irifor (Istituto per la ricerca, la formazione e la riabilitazione dell?Uic) . Il sistema ?Walk assistant? è composto principalmente da due elementi: una rete sotterranea di fili telefonici che emettono un segnale, e da alcune boe informative collocate lungo il percorso della rete. Un semplice bastone, in lega d?alluminio (progettato da un ingegnere aeronautico che ha perso la vista), grazie al sensore nascosto nella punta capta il segnale emesso dai fili, provocando una vibrazione che il non vedente avverte nell?impugnatura del bastone solo quando si trova sopra ai cavi. Grazie poi ad un apparecchio, il Walk assistant vero e proprio, simile per dimensioni e forma ad un walkman, ogni volta che si passa sopra una boa si ricevono messaggi sul luogo dove la persona si trova, sugli ostacoli che ci sono intorno, sulle strade che convergono in quel punto e sui monumenti presenti. Grazie ad una bussola magnetica il Walk assistant è in grado di capire la posizione di chi lo porta e di informare il non vedente su ciò che ha di fronte. Basta attivare l?apparecchio e tutto avviene automaticamente. Il tutto infatti si basa su un sistema radio, con un campo di ricezione di 360 gradi, e su messaggi registrati, attivati automaticamente dalle boe al passaggio di un bastone. Il disabile ha inoltre la facoltà di scegliere quali messaggi ricevere: quelli sul percorso come la presenza di ostacoli, gradini, passaggi pedonali, oppure informazioni su monumenti della città. Si può scegliere anche la lingua. A Roma il sistema è già stato applicato nei Musei capitolini, e presto sarà esteso ad altri luoghi turistici. Sarà ultimato tra poco anche il percorso che va da Fontana di Trevi al Pantheon e piazza Navona. «Questo è solo un primo passo», dice Stefan Von Prondzinski, coordinatore progetti formativi dell?Irifor, istituto che ha collaborato alla realizzazione del progetto. «Prima bisogna investire sull?autonomia di base del non vedente», prosegue, «e poi fornire gli ausili. Prima, dunque, l?uomo e poi la tecnologia». Il sistema potrebbe essere poi applicato anche alla rete dei trasporti, installandolo su metrò e autobus con un sistema di indicazione delle varie fermate. Più il sistema verrà richiesto, più i costi scenderanno. E al Walk assistant sono già interessati diversi Paesi come Francia, Spagna e Germania. In Italia i comuni di Bologna e Osimo hanno richiesto di poter sperimentare il sistema. «Un bel risultato», commenta Nicola Cabibbo, presidente dell?Enea, «raggiunto grazie alla collaborazione di molte associazioni e di alcuni non vedenti, che ci hanno dato anche supporto tecnico». I ciechi in Italia
  • I non vedenti in Italia: 368.000
  • Donne: 59.5% di cui lavora il 4%
  • Maschi: 41.5% di cui lavora il 22%
  • Minori di 25 anni: 10%
  • Dai 26 ai 65 anni: 30%
  • Più di 65 anni: 60%
  • Con licenza elementare: 80%
  • Con licenza media: 15%
  • Con diploma o laurea: 5% L’opinione Il Walk Assistant è una grande conquista per i ciechi, uno strumento che funziona e che aiuterà molti di noi a godere delle bellezze di Roma, e spero anche di altre città, in modo più pieno e autonomo. È un segnale di come negli ultimi tempi si presti più attenzione ai nostri bisogni, di come una coscienza civile si stia risvegliando. Ma con questo non voglio dire che finalmente abbiamo risolto i nostri problemi. Purtroppo abbiamo ancora da affrontare questioni legate alla riabilitazione, all?inserimento scolastico, al collocamento nel lavoro, all?abbattimento delle barriere architettoniche. Apprezzo gli sforzi fatti dall?amministrazione capitolina, che in ogni lavoro di ristrutturazione o di intervento prevede l?abbattimento delle barriere architettoniche, e la decisione di acquistare, da questo momento in poi, solo mezzi pubblici accessibili per tutti. Ma c?è ancora tanto da fare. Penso, ad esempio, all?installazione di semafori sonori nei punti più trafficati della città. Ma chiedo soprattutto l?attenzione da parte dei cittadini, perché è anche grazie alla loro collaborazione che noi potremo, un giorno, girare per le città come fanno le persone ?normali?.

    di Tommaso Daniele, presidente Uic (Unione italiana ciechi)


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