Imprese

Morti sul lavoro, la miopia dei fondi Inail: vanno dove c’è meno bisogno

Se i rischi maggiori per i lavoratori sono al Nord, perché le risorse finiscono in gran parte in Centro Italia? Se lo chiede uno studio dell’Ufficio valutazione impatto del Senato. Il colpevole? Il meccanismo del click-day

di Francesco Dente

I rischi maggiori sono al Nord ma le risorse finiscono soprattutto alle aree centrali. Strana sorte quella dei fondi stanziati dall’Inail per incentivare le imprese a migliorare le condizioni di salute e di sicurezza dei lavoratori. Faticano a centrare l’obiettivo più importante: ridurre la mortalità. Una piaga che purtroppo non accenna a ridursi come documentano le cronache quotidiane. 

Troppi incidenti mortali

Basti considerare che tra 2017 e 2023 l’Italia ha registrato una pluralità di risultati negativi: ben 9.263 incidenti mortali (2.137 nel percorso verso il luogo di lavoro, in itinere), una media annua superiore a 3 decessi al giorno e l’ottavo posto tra i Paesi europei per tasso di mortalità relativa: 2,7 vittime ogni 100mila lavoratori. Una cifra superiore del 50% alla media Ue. 

A lanciare l’allarme è l’Ufficio valutazione impatto del Senato che ha acceso un faro sull’utilizzo delle risorse messe a disposizione dall’Inail con i bandi Isi, circa 4,4 miliardi di euro stanziati tra 2010 e 2024. Lo studio (in allegato), altamente innovativo perché realizzato con il contributo dell’intelligenza artificiale, sviluppa un approccio basato sulla distribuzione territoriale per identificare in anticipo le aree a più alto rischio di decessi sul posto di lavoro.

Fonte: Focus studio di valutazione impatto del Senato – luglio 2025

Attraverso algoritmi di machine learning è stata individuata una mappa del pericolo di morte relativa al 2023 (maggiore nel Nord e al Centro, in particolare nel Lazio) che è stata confermata dal numero dei decessi effettivamente rilevati, a riprova della precisione della previsione. 

Alla fine vince il click-day

Come spiegare il disallineamento fra territori del Nord più a rischio e maggiore distribuzione delle risorse al Centro? Secondo gli autori della ricerca, nonostante i criteri utilizzati dall’Inail per l’assegnazione iniziale delle risorse alle regioni siano allineati con l’indicatore di rischio, la situazione cambia nell’allocazione finale. L’utilizzo del click-day e la redistribuzione delle risorse non utilizzate compromettono infatti la possibilità che i finanziamenti raggiungano le zone a più alto rischio. La conclusione è che i bandi Isi, pur non intrinsecamente inefficaci, siano limitati «da un targeting inadeguato e da un’allocazione errata degli interventi sul territorio» per quanto riguarda l’obiettivo specifico della riduzione della mortalità sui luoghi di lavoro. 

Le ricadute sul welfare dell’Ai

Lo studio dell’Ufficio valutazione impatto del Senato potrebbe avere ricadute importanti su una serie di temi legati al welfare. L’approccio basato sull’intelligenza artificiale e sulla distribuzione territoriale, spiegano i ricercatori, potrebbe essere applicato a questioni come la violenza di genere, i suicidi e la dipendenza dal gioco d’azzardo. La combinazione di strumenti algoritmici con dati sempre più ricchi e «granulari» permetterebbe di migliorare l’individuazione delle cause di questi fenomeni fornendo un aiuto considerevole per disegnare policy efficaci. Purché le risorse non siano distribuite poi con i click-day che premiano i più veloci anziché chi ha più bisogno. 

In apertura l’affissione di un cartello per la sicurezza in un cantiere a Roma – foto Mauro Scrobogna / LaPress

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