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MYANMAR. Raccolta di firme per liberare prigionieri politici

Su iniziativa di 150 gruppi birmani in esilio è iniziata una raccota di firme che punta alla cifra simbolica di 888.888 adesioni per chiedere il rilascio dei 2 mila detenuti per cause politiche

di Redazione

Gli attivisti birmani per la democrazia hanno lanciato una campagna mondiale per la raccolta di 888.888 firme per chiedere il rilascio di tutti gli oltre 2 mila detenuti politici in Myanmar (ex Birmania), compresa la leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi. L’obiettivo è di raccogliere tutte le firme entro il 24 maggio, quando la premio Nobel per la pace dovrebbe essere legalmente rilasciata. Suu Kyi è agli arresti domiciliari dal maggio 2003, con l’accusa di minacciare la sicurezza dello stato. Secondo la legge birmana la detenzione per questi casi non supera i cinque anni.
L’obiettivo numerico fissato per le firme da raccogliere ricorda
simbolicamente l’otto agosto 1988, quando la giunta militare birmana massacrò 3 mila manifestanti per la democrazia a Yangon (ex Rangoon). «Senza il rilascio dei prigionieri politici non vi potrà essere pace e stabilità nel nostro paese”, afferma Tate Naing, segretario dell’Associazione birmana per l’Assistenza ai Prigionieri Politici, spiegando che la petizione verrà consegnata al segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. Alla campagna, illustrata nel sito fbppn.net, partecipano 150 gruppi birmani in esilio.

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