Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Cooperazione & Relazioni internazionali

Naufragio a Lampedusa, in porto le mamme continuano a piangere i figli dispersi

Sono ore drammatiche al Molo Favarolo dove le motovedette della Guardia Costiera continuano a trasbordare naufraghi soccorsi da barchini, in porto ora sono più di 700. Quattro i dispersi al momento accertati tra cui due bambini di tre mesi e sei anni, ma potrebbero essere di più. Un'altra bimba di sei mesi è morta all'interno dell'hotspot, da verificare le cause del decesso

di Alessandro Puglia

A distanza di poche settimane nel porto di Lampedusa si assiste nuovamente alla scena drammatica di madri che piangono i figli dispersi nel naufragio. Nella foto scattata oggi pomeriggio da alcuni operatori presenti al molo Favarolo una giovane mamma scoppia in lacrime mentre avvolta da una tuta termica dà il succo di frutta all’altro figlio rimasto in vita.

Le motovedette della Guardia Costiera continuano a portare migranti sulla terraferma, sono 700 le persone arrivate in un solo giorno insieme al corpo di una donna, mentre risultano quattro i dispersi, tra cui due fratellini, un neonato di tre mesi e uno di sei anni. La maggior parte dei barchini soccorsi provengono da Sfax, in Tunisia, secondo una rotta che negli ultimi mesi è sempre più praticata dai trafficanti di essere umani. La situazione a Lampedusa è sempre più critica, oltre ai due bimbi dispersi, un'altra bambina di sei mesi è morta all'interno dell'hotspot di Contrada Imbriacola, da verificare le cause del decesso.

Soltanto due giorni fa a largo di Lampedusa era avvenuta un’altra tragedia con un barcone che si era ribaltato, almeno tre i dispersi.

Nel frattempo che la maggior parte degli sbarchi rimane concentrata sull’isola di Lampedusa le Ong impegnate in queste ore nel Mediterraneo centrale continuano a soccorrere imbarcazioni in difficoltà. Sono 103 a bordo della Humanity 1 di Sos Humanity, 164 sulla Geo Barents di Medici Senza Frontiere, tra cui 14 donne e 50 minori non accompagnati.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA