Sezioni

Attivismo civico & Terzo settore Cooperazione & Relazioni internazionali Economia & Impresa sociale  Education & Scuola Famiglia & Minori Leggi & Norme Media, Arte, Cultura Politica & Istituzioni Sanità & Ricerca Solidarietà & Volontariato Sostenibilità sociale e ambientale Welfare & Lavoro

Attivismo civico & Terzo settore

Nel cibo ci sono scadenze e scadenze

La data indica il periodo in cui il prodotto mantiene invariate le proprie caratteristiche.

di Christian Carosi

A proposito delle scadenze apposte sulle confezioni dei generi alimentari, mia moglie pensa più o meno così: “Se consumato dopo la data indicata, il prodotto non solo perde in parte o del tutto le sue proprietà ma diventa ?velenoso? per la salute”. Ha ragione la mia consorte o, come credo io, è troppo catastrofista? Paolo B. (Piacenza) La data di scadenza indica il periodo in cui il prodotto, conservato in modo corretto, mantiene inalterate le proprie caratteristiche specifiche. Sulle etichette possiamo trovare due tipi di diciture: “da consumarsi preferibilmente entro” per i prodotti poco deperibili, e “da consumarsi entro il” per quelli che deperiscono rapidamente e va rigorosamente rispettata (dlgs n. 109/92). Nel primo caso, si fa riferimento alla data fino alla quale il produttore garantisce che il prodotto manterrà le sue caratteristiche specifiche, se conservato come si deve. Oltre non si deve pensare che diventi tossico e vada buttato, ma è forse meno buono e magari ha perso parte delle proprietà nutritive. Nel secondo caso, invece, si parla di una vera data di scadenza, il prodotto non deve essere utilizzato e neppure messo in vendita a partire dal giorno successivo a quello indicato sulla confezione. In certi casi potremmo non trovare alcuna data, né un termine minimo di conservazione, né una scadenza. È possibile per: i prodotti di panetteria e pasticceria di norma consumati entro le 24 ore successive la fabbricazione; frutta e verdura fresche, anche confezionate, purché non abbiano subito trattamenti e non siano state tagliate o sbucciate; vini, liquori, spumanti e simili; bevande con contenuto alcolico superiore al 10%; aceto; sale, zucchero; gomme da masticare, caramelle, pastiglie e prodotti di confetteria (consistenti in zuccheri, aromi e coloranti); gelati monodose. Nel caso che la conservazione del prodotto fino alla data indicata sia condizionata dall?adozione di particolari accorgimenti o modalità di mantenimento, accanto alla scadenza o al termine minimo di conservazione devono essere riferite tali modalità, con attenzione alla temperatura cui il prodotto va mantenuto.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA