Cultura
Nevespina, una fiaba dentro il manicomio
Malattie mentali: un romanzo sulla chiusura di Nocera - Di Stefania Santamaria
di Redazione
Nevespina
di Valeria Alinovi
Manni, pp. 184, euro 12
Ha imparato ad amare la scrittura dal suo bisnonno, che era scrittore per bambini: Valeria Alinovi, giornalista, autrice di poesie, fiabe, racconti, a soli ventitré anni ha vinto il prestigioso premio nazionale per la fiaba H. C. Andersen, con Come fu che la tigre Maltese divenne regina. Ragazzi e soggetti deboli sono da sempre il suo principale ambito d?interesse, e quando nel 1996 la legge stabilisce che entro due anni tutti gli ex ospedali psichiatrici dovranno essere chiusi, la Alinovi chiede al direttore Francesco Della Pietra di poter seguire dall?interno lo smantellamento del Vittorio Emanuele II di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, per trarne una serie di inchieste.
Le inchieste ci saranno, ma l?impatto con i ricoverati, le loro storie, le loro speranze – nonostante gli orrori vissuti – sarà così forte che l?autrice dirà: «ho sentito di volermi mettere in gioco, scavare dentro di me e intorno a me per entrare in contatto con persone che avevano così a lungo sofferto, ma pure con parti di me inesplorate». Ci è voluto un po? per elaborare il tutto, ma alla fine è arrivato il romanzo Nevespina. Sottotitolo: è pericoloso aprire varchi nel Muro dell?abitudine.
Sin dai titolo gli elementi essenziali: il candore della neve, la pace, la speranza; il dolore, la spina, l?isolamento, la stilla di sangue da cui però rinasce la vita. Le storie dei matti s?intrecciano con la storia d?amore fra lo psichiatra Michele e Laura, una donna oppressa dall?ombra della follia.
Aprire varchi nel muro delle ingannevoli certezze che ci portiamo dentro, per coprire nascondere angosce e dolori, è pericoloso e spaventoso, ma è l?unica strada per essere liberi, autentici: è questo il messaggio silenzioso, doloroso ma anche carico di speranza che i folli consegnano a Laura. Nevespina, dunque, non è una lugubre storia d?internazione, violenza e sopraffazione ma una fiaba – con tutti gli orrori di una fiaba divenuta realtà e insieme sogno – fantasia di riscatto, cronaca d?amore, persino giallo. Chi è Nevespina? Un?ombra, uno spettro, una ricoverata? Una minaccia o un?amica?
Un romanzo ironico, talvolta comico (della dolente comicità napoletana) che mescola le tinte forti dei sentimenti. Particolare, poi, la ?lingua dei matti?: pensieri e parole in un fluire continuo, senza inizio né fine. In un tempo anch?esso fluire continuo e impetuoso, attraverso incalzanti flashback e bruschi rientri nel presente. Finale a sorpresa.
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