Non profit

New York, Londra, Barcellona. Parte la gara al titolo di “metropoli modello”

Ottanta milioni di dollari per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici di New York.

di Redazione

È quanto ha stanziato il sindaco Michael Bloomberg per il 2008.Questa cifra è circa il 10% della bolletta energetica della Grande Mela. «Sei mesi fa, lanciando il PlaNYC, il piano per una New York più verde e più grande, ci siamo impegnati a ridurre le emissioni di CO2 del 30% entro il 2030», dichiara Bloomberg.

«Lo faremo con 127 azioni, tra cui l’istituzione di un Comitato direttivo per tagliare i consumi energetici degli edifici pubblici. In generale dalle costruzioni derivano più dell’80% delle emissioni di CO2 della città. L’amministrazione vuole dare l’esempio, incoraggiando i privati a seguirla». Ma le resistenze non mancano e dipendono soprattutto dai costi. Si stima che gli edifici ecologici costino circa il 2, 3% in più e il tempo per recuperare l’investimento iniziale con il risparmio energetico è variabile. Per questo dal 2000 lo Stato di New York ha fornito prestiti fino a 25 milioni di dollari per realizzare sette progetti di abitazioni sostenibili. Finanziamenti sono arrivati anche dal settore non profit. Negli ultimi due anni la Enterprise Community Partners ha investito 130 milioni di dollari per la costruzione di 1.800 case ecologiche. E quest’anno la città di New York ha donato un terreno del valore di 4,5 milioni di dollari per costruire  Via Verdeun complesso di 202 appartamenti con sistemi per l’utilizzo dell’acqua piovana, spazi per coltivare ortaggi, pannelli solari, etc. Il complesso sorge nel Sud Bronx, con un nome in spagnolo.  Via Verde dimostra che l’ecologia non è solo per chi abita negli edifici, sostenibili ma di lusso, come il Tribeca Green di Manhattan. È anche per chi ha redditi medio-bassi. La via verde, secondo Bloomberg è la strada da seguire per fare di New York la metropoli modello del XXI secolo.

Londra la verde
Se l’America pensa in grande, anche in Europa non si sta con le mani in mano. A Londra, per esempio (che vanta già un record: negli ultimi sei anni è stata l’unica metropoli mondiale dove l’uso di mezzi privati è diminuito in favore del trasporto pubblico), tre mesi prima di Bloomberg, il sindaco Ken Livingstone ha presentato un piano d’azione con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 60% entro il 2025. Tra gli interventi, oltre al riutilizzo dei rifiuti urbani per produrre energia e a un incremento del 28,5% della capacità di trasporto della metropolitana entro il 2025, un programma per ridurre le emissioni di gas serra delle case, con una dote di 10 milioni di euro nel 2007/2008. Tecnici specializzati del Comune sono costantemente impegnati a guidare i cittadini attraverso modalità e sistemi per ridurre al minimo l’inquinamento e la spesa energetica. L’obiettivo è arrivare, nel 2025, a un risparmio annuale di 1,5 miliardi, una media di circa 450 sterline l’anno per proprietario. Una pianificazione tra le più avanzate al mondo per la lotta al cambiamento climatico, come ha riconosciuto di recente l’associazione Forum for the Future.

Il sole di Barcellona
In scala più piccola, anche Barcellona aspira a essere un modello, almeno per l’utilizzo dell’energia fotovoltaica nell’edilizia. Nel 1999 è stata approvata la prima Ost – Ordinanza per il solare termico. Si stabiliva che i nuovi edifici pubblici e privati con consumo maggiore di 0,8 MW al giorno per il riscaldamento dell’acqua dovevano usare almeno il 60% di energia solare. Dal 2006 questo vale per tutti i nuovi edifici e quelli in restauro. La gestione è affidata a un consorzio, l’Agenzia locale per l’energia, di cui fanno parte diversi enti, tra cui il Comune e l’università. A dare l’esempio è stata l’amministrazione pubblica. Oggi in 30 edifici comunali funzionano impianti a energia solare che, messi assieme, superano i 1.800 kW di potenza. Solo l’impianto realizzato nel Forum permette di produrre 553mila kWh all’anno, con un risparmio di 59 tonnellate di emissioni di CO2.
In un report pubblicato in settembre, il professor Xavier Casanovas, del Politecnico della Catalogna, sottolinea, assieme ai risultati positivi, le difficoltà iniziali nell’applicazione della Ost. Afferma: «Gli errori sono dipesi dalla mancanza di esperienza, ma tutti, dai funzionari pubblici ai tecnici e installatori, hanno fatto il mea culpa e già molte cose sono state corrette nella revisione del 2006». Oltre alla Ost, Barcellona ha elaborato un piano più ampio per l’efficienza energetica. Esistono 59 progetti in tutti i settori, dall’edilizia privata ai trasporti alla ricerca. Si va dai contributi per la sostituzione di vetri e infissi per un migliore isolamento termico degli edifici già esistenti, all’elaborazione di programmi di gestione efficiente dell’energia in scuole e università. Fino ai corsi di guida efficiente in più di cento autoscuole della Catalogna. E anche il Natale è all’insegna del risparmio energetico. Già nel 2005 il consumo di elettricità per gli addobbi era dimezzato rispetto al 1996, mentre le luminarie erano aumentate del 10%. E il prossimo 24 novembre luci ecologiche a led si accenderanno come cascate blu lungo le vie del centro.

In Toscana Comuni col bollino verde
Due Comuni della Val di Chiana senese, Montepulciano e Torrita di Siena, uniscono le forze per dare vita a un progetto innovativo nel campo dell’incentivazione dell’energia solare, termica e fotovoltaica. Secondo quanto riportato nel progetto ideato dalle amministrazioni locali e destinato a partire nel 2008, «per la prima volta nel nostro Paese, ai cittadini o agli enti che installeranno i pannelli solari sarà automaticamente concessa un’agevolazione sull’Ici, l’imposta comunale sugli immobili».
I due Comuni inoltre, grazie a un accordo con la Banca di credito cooperativo di Montepulciano, finanzieranno l’importo degli interessi legati all’acquisto e all’installazione dei pannelli. Uno sportello dedicato garantirà che gli impianti non abbiano impatti sul paesaggio.
www.comune.montepulciano.si.it

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