Mondo
Nigeria: liberati cinque dipendenti della Shell
Di nazionalità sudcoreana, gli ostaggi era stati sequestrati da un movimento ribelle del Delta della Nigeria
di Redazione
Sono stati rilasciati i cinque dipendenti sudcoreani della Shell, rapiti in Nigeria. Lo ha annunciato il Movimento per l’emancipazione del Delta (Mend), che li aveva in ostaggio. I ribelli hanno così accolto la richiesta di liberazione formulata da uno dei loro capi, Mujahid Dokubo-Asari. Quest’ultimo si trova attualmente in carcere ed e’ sotto processo per alto tradimento; martedi’ la magistrastura gli aveva negato la liberta’ su cauzione, e il sequestro dei sud-coreani e’ stato cosi’ compiuto per rappresaglia.
Il Mend aveva chiesto la scarcerazione di Dokubo-Asari in cambio della salvezza degli stranieri catturati ieri, tra cui anche un nigeriano. “Gli ostaggi saranno rimessi presto in liberta’, come richiesto dal nostro stimato capo e patriota”, recitava un comunicato diramato dal Consiglio Rivoluzionario congiunto, coalizione insurreazionale di cui fanno parte lo stesso Mend e altre due fazioni armate. Alla nota era stata allegata una lettera attribuita al leader ribelle in prigione: “Gli stranieri debbono essere rilasciati nell’interesse del popolo, in nome del quale noi abbiamo levato lo stendardo della liberta’”, scriveva Dokubo-Asari.
In un succesivo messaggio, trasmesso per posta elettronuica, lo stesso Mend aveva precisato che i cinque sud-coreani sarebbero stati liberati oggi stesso “prima delle 14” ora locale, equivalenti alle 15 in Italia. A sollecitare il leader ribelle in carcere a chiedere l’immediato rilascio degli ostaggi sarebbe stato re Tjt PrinceWill Amachree XI, sovano della tribu’ dei Kalabari, sul cui territorio e’ stato effettuato il sequestro. Re Amachree avrebbe motivato la sua petizione anche con la necesita’ di salvaguardare “i pescatori e le donne oppressi che, fin dal rapimento dei cinque coreani, sono stati sottoposti a torture indicibili”.
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