Non profit
Non più solo “servizio”
VITA Focus/ Agesci: il nuovo patto con i giovani si gioca intorno a tre parole chiave: relazione, benessere, coesione. Parola di scout
di Redazione
«Difficoltà ce ne sono state anche per noi negli ultimi anni, nonostante attualmente si possa registrare una ripresa, seppur lenta, nella partecipazione dei giovani». Saula Sironi, responsabile regionale di Agesci Lombardia, dà il ?polso? della situazione per le organizzazioni.
Vita: Qual è l?esperienza di Agesci in Lombardia a questo proposito?
Saula Sironi: Una delle criticità che dobbiamo affrontare è comunque sempre quella del turnover dei volontari che hanno responsabilità educative (i capi scout), che dopo un periodo di tre anni tendono ad allontanarsi dall?associazione. Questo ovviamente influisce sulla struttura e ci impone un?attenzione costante al problema della partecipazione.
Vita: Qual è il lessico che le organizzazioni devono imparare per attirare e mantenere i giovani al loro interno?
Sironi: C?è un primo termine che nasce sempre dalle riflessioni all?interno di Agesci su questo problema: relazione. Questa sembra essere la parola chiave del problema. Mantenere alto il livello di relazione dei giovani nell?organizzazione è il primo risultato da conseguire e mantenere. Un altro punto importante è la soddisfazione, intesa come senso di crescita personale che il giovane deve avvertire nella sua attività di volontariato. Un vero e proprio benessere, la percezione dell?utilità del proprio servizio e dello sviluppo interiore. Questo non è di certo un concetto marginale oggi. Tempo fa, quando molti di noi affrontavano il volontariato, la parola d?ordine era fare servizio, e poco altro. Un altro elemento da non dimenticare è il livello di coesione interna dell?associazione. Le tensioni nei livelli gestionali si riflettono in modo inevitabile su tutta la struttura e di questo i giovani hanno una percezione sempre molto forte.
Vita: Paradigmi o adattamento? Cosa devono imparare le organizzazioni?
Sironi: Se si vuole attirare e mantenere nell?organizzazione il volontariato giovanile bisogna essere in grado di riflettere in modo dinamico sulla propria offerta formativa, adattandola ai cambiamenti della vita sociale che ci circonda.
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