Famiglia
Non profit, cambia strategia
E' meglio allearsi con altri stakeholder e selezionare quelle imprese con le quali si può stabilire una comunanza di valori. Toni Muzi Falconi
di Redazione
La corsa alla corporate social responsability da parte di molte imprese attira l?attenzione delle organizzazioni non profit nella convinzione di una equazione fra responsabilità sociale e relazioni con il non profit.
In realtà questa equazione è soltanto nella testa di coloro che pensano che la csr sia sostanzialmente filantropia. Non c?è bisogno di invocare l?Economist, le cui posizioni sono state ampiamente e dettagliatamente rendicontate su queste colonne nelle scorse settimane.
Responsabilità sociale per ogni organizzazione (privata, pubblica e sociale) è soprattutto una politica di relazioni, interattive e tendenzialmente simmetriche, con i suoi stakeholder, accompagnata da efficaci processi e strumenti di intervento e di rendicontazione per guadagnare un posizionamento competitivo sul mercato di riferimento e per rinnovare e rinforzare quella ?licenza ad operare? che solo gli stakeholder possono concederle.
Che il non profit sia da includere fra gli stakeholder prioritari può essere forse per alcuni un auspicio, ma non è certo un dato di fatto. Vi sono stakeholder assai più importanti: dipendenti, azionisti, distributori, fornitori, clienti, attori del processo decisionale pubblico, comunità locali e così via. Allora, piuttosto che presentarsi alle imprese rivendicando il titolo di stakeholder per sedersi intorno al tavolo del negoziato servendosi della malriposta propensione dei direttori della comunicazione a prediligere relazioni con il non profit per questioni di immagine, assai meglio sarebbe per le organizzazioni non profit -cui certo non difettano molte buone ragioni per inserirsi efficacemente in quei processi- sviluppare politiche di coalizione e di alleanza con gruppi specifici di stakeholder di ogni singola impresa, bene individuata in funzione delle rispettive culture operative, esprimendo in tal modo ipotesi concrete e aspettative congiunte per beneficiare al tempo stesso dell?interesse dell?impresa a soddisfare le aspettative dei primi (dipendenti, fornitori, clienti etc..), e dell?empatia comunque riverberata dalla presenza dei secondi (non profit). Più difficile, forse, ma certamente più produttivo ed efficace.
Quindi, dopo avere attentamente selezionato con adeguati compiti a casa le cinque, dieci imprese con le quali esiste una qualche comunanza di valori, esperienze, culture ed anche interessi, una non profit potrebbe utilmente monitorare quali siano per ciascuna di quelle imprese gli stakeholder prioritari e con questi ultimi sviluppare politiche di alleanza e di relazione.
Nessuna impresa seria rifiuterà mai di collaborare con un gruppo di stakeholder ritenuto prioritario per una iniziativa che preveda un collegamento con il non profit, ma sono poche le imprese a considerare esplicitamente il non profit come stakeholder prioritario. Ce ne sono, intendiamoci, ma sono poche e proprio per questo continuamente bersagliate da pressioni di ogni tipo e quindi la competizione diventa durissima.
Quest?anno c?è un premio in più
Verrà attribuito un riconoscimento anche al prodotto più innovativo dal punto di vista sociale.Le aziende partecipanti sono salite del 40%.
Sono 122 le aziende che hanno partecipato, con 142 progetti, alla terza edizione 2005 del Sodalitas Social Award, il premio per le aziende italiane eccellenti nelle iniziative di valore sociale. «Una crescita di oltre il 40%, composta quasi interamente di new entry, segno di una vitalità che continua», dice Alessandro Beda, vicepresidente di Sodalitas. «Anche nella categoria introdotta quest?anno per la prima volta, il prodotto innovativo di valore sociale, abbiamo avuto tantissime adesioni, cosa che non ci aspettavamo». All?inizio di aprile si conosceranno le nomination nelle sei categorie previste dal bando; la premiazione si svolgerà il 9 maggio a Milano.
La novità dell?edizione 2005 è una nuova categoria di concorso, dedicata alle aziende che abbiano realizzato un prodotto o un servizio altamente innovativi dal punto di vista sociale e ambientale. Queste le altre categorie previste dal bando: Premio per i processi interni aziendali di responsabilità sociale; per la realizzazione del miglior programma di ?partnership? nella comunità; per la migliore campagna di marketing sociale; alla migliore iniziativa di finanza socialmente responsabile; alla migliore iniziativa di responsabilità sociale di impresa realizzata da piccole-medie industrie.
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