Non profit
Normale di Pisa: nasce la fondazione conservatorio Santa Chiara
Consentirà alla Normale di sviluppare nuove attività, dallAlta Formazione al fund raising.
di Redazione
Il Conservatorio di Santa Chiara di San Miniato si è trasformato nella Fondazione Conservatorio Santa Chiara in attuazione della legge 3/2/2006 n. 27. In data 2/10/06 si è riunito il consiglio di amministrazione della Fondazione composto da 4 membri della Scuola Normale Superiore e da uno designato dal Miur; presidente il professor Salvatore Settis, direttore della Scuola, il quale succede al commendator Silvano Rocchi, che resta nel board con la carica di Vice Presidente su nomina dello stesso consiglio di amministrazione. Gli altri consiglieri sono Arturo Falaschi, professore di Biologia Molecolare e Luigi Ambrosio, professore di Analisi Matematica, entrambi docenti alla Normale e Damiano Matteoli, commercialista.
La Fondazione Conservatorio Santa Chiara, il cui consiglio resterà in carica per cinque anni, con il suo consistente patrimonio, mobiliare e immobiliare, potrà dunque supportare le innumerevoli attività della Normale in ambito scientifico e didattico.
A grandi linee, il progetto consiste nel fare di San Miniato, attraverso la Fondazione, un laboratorio sperimentale di progettazione in molteplici aree, basato su di un asse collaborativo tra Scuola Normale e il Comune di San Miniato ma esteso ad altre realtà locali che funga da prototipo per il confronto con altre realtà internazionali e possa anche coinvolgere le imprese presenti sul territorio.
Il progetto, in via di definizione, si articolerà in attività di formazione – ai corsi di orientamento all?università dovrebbero aggiungersi anche corsi di formazione continua sia di carattere scientifico che letterario e workshops nell?ambito dei beni culturali?e ospitalità di convegni promossi sia dalla Scuola che da entità esterne; possibile anche, in relazione alla ben nota tradizione teatrale di San Miniato, l?utilizzo del Conservatorio come sede per la progettazione e realizzazione di eventi di performing arts .
Già dal 2003 il Conservatorio di Santa Chiara era stato eletto dalla Scuola Normale come una delle sedi dei propri corsi estivi indirizzati all?orientamento preuniversitario dei migliori allievi degli istituti superiori italiani.
La Fondazione permetterà inoltre di avviare un?azione di Fund raising per supportare alcune specifiche attività della Normale. Il Fund raising rappresenta una esperienza inedita per la Scuola, che ha bisogno di ulteriori fondi per consolidare il livello della propria didattica e ricerca, in parallelo con la crescita che si è verificata negli ultimi anni quanto a numero di allievi, borsisti di scambio, laboratori di ambito scientifico e umanistico.
Il Conservatorio, che fu collocato in un antico convento di monache clarisse risalente al XIII secolo, nasce nel 1785 grazie al Granduca Pietro Leopoldo, deciso a costituire una rete di istituti di istruzione ed educazione femminile in Toscana. Possiede un vasto patrimonio immobiliare formato da terreni agricoli e case coloniche, che a fine ottocento era accatastato per circa 1000 ettari, che ha costituito un valido sostegno per l?ente fino agli anni ?60, data che coincide con l?abbandono delle campagne da parte dei coloni. In concomitanza con l?impoverimento dei redditi agrari si verificava la lievitazione dei costi del personale necessario al funzionamento dell?educandato, ed il crescente disimpegno da parte degli organi statali. Nel contempo, l?espandersi dell?istruzione a vari livelli, con la crescita della scuole nel territorio, eliminava la necessità di provvedere, attraverso l?educandato, a quella istruzione ed educazione femminile fondamento dei conservatori toscani istituiti dal Granduca Pietro Leopoldo.
Con il Regno d?Italia l?istituto passa alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione e nel 1935 il convitto passa in gestione a un ordine religioso fino al 1975, quando ne viene disposta la chiusura. Il Conservatorio viene a perdere così la sua identità pur mantenendo la presenza di un semiconvitto per gli alunni delle scuole elementari, con servizio di doposcuola ed un pasto giornaliero. La sopravvivenza del complesso viene affidata sia ad una sempre più onerosa gestione dell?azienda agraria sia all?utilizzazione impropria dell?edificio attraverso la locazione dei vari ambienti ad enti e a privati con ricavi spesso insufficienti a coprire le spese di manutenzione e conservazione. Ma anche l?attività agraria cessa agli inizi degli anni ?90 e occorre ripensare l?utilizzazione del patrimonio mettendo in grado il complesso monumentale di attrarre da sé i mezzi necessari al mantenimento. In questi anni, la vendita di una casa colonica e di alcuni terreni oltre agli interventi della Cassa di Risparmio di San Miniato hanno consentito di vedere realizzate importanti opere come la ristrutturazione di varie superfici oltre ad un impianto di imboschimento di oltre dieci ettari di terreni incolti e al restauro di affreschi e dipinti. Il tentativo di risalire alle origini storiche di un tale patrimonio artistico è confluito nel volume ?Arte e Devozione nell?Antico Monastero di Santa Chiara? scritto da Graziana Giannoni.
A regime, tra circa un anno, il Conservatorio sarà in grado di ospitare circa 50 persone, essendo dotata di 25 camere e di una mensa interna oltre a numerosi locali di varie dimensioni da utilizzare come aule e sale conferenze. Comprende anche uno spazio ampio e di pregio storico-artistico che accoglie, dalla metà degli anni ?90, il Museo di Santa Chiara.
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