Non profit
Olivero (Acli): tornare ad avere il senso dello Stato
Intervenendo al Forum dei cattolici il presidente delle Acli mette in guardia dal rischio "maquillage" che non è cambiamento
di Redazione
«Aspettiamo le risposte e raccogliamo eventuali disponibilità, ma rimaniamo netti nel respingere operazioni che possono soltanto metterci un cappello addosso». È l’avvertimento del presidente delle Acli Andrea Olivero, in una pausa dei lavori del Forum delle associazioni cattoliche in corso a Todi sul tema “La buona politica per il bene comune”. «Gli interlocutori li possiamo individuare indicando in maniera sempre più precisa i nostri obiettivi, le nostre strategie, le nostre proposte e confrontandoci con loro».
Olivero indica l’obiettivo di «un processo comune, al di là dell’individuazione della forma specifica che prenderà questa azione politica. Dobbiamo renderci conto che siamo di fronte ad un cambiamento che non sarà di breve durata e che noi dobbiamo accompagnare in maniera seria e costruttiva, per provocarlo, alimentarlo e aiutarlo ad andare nella direzione di un cambiamento autentico perchè diversamente il rischio è quello di un maquillage».
Olivero mette in evidenza «la nostra forte volontà di azione comune, senza per questo annullare minimamente le nostre diversità: in questo modo, possiamo rappresentare al meglio il nostro Paese, incarnando i medesimi valori».
Il presidente delle Acli ricorda che «c’è stato un allontanamento del mondo cattolico dalla politica perché quando ci si rende conto che non c’è lo spazio per stare con una propria dignitosa presenza, ci si rifugia nell’impegno sociale. Non abbiamo rinunciato a un ruolo politico in senso lato, però non abbiamo più costruito un rapporto utile continuo con la politica e quella che era una differenza è diventata una distanza. Il rischio è che alla fine chi sta in politica non ci rappresenti e questo lo stiamo vedendo in maniera crescente».
«Dobbiamo tornare ad avere il senso dello Stato». È quanto chiede il presidente delle Acli Andrea Olivero, intervenendo al Forum delle associazioni cattoliche a Todi. «Dobbiamo rimettere al centro il tema della legalità e di una giustizia che parta dalle responsabilità di ciascuno e che porti le istituzioni ad essere rigorose ed attente“.
Poi, prosegue il presidente delle Acli, «c’è la questione del welfare: stiamo assistendo ad un progressivo arretramento delle responsabilità dello Stato. Questo non va bene noi chiediamo più sussidiarietà. Lo Stato deve credere e deve investire nel welfare, che non possiamo accettare sia percepito soltanto in termini di costi».
A margine del Forum, il presidente della Acli parla anche della sostituzione di Berlusconi che «è necessaria. Ma il punto non è solo la sostituzione di una persona, è la sostituzione di un metodo di governo del Paese».
«Il problema per noi non è solo Berlusconi» è la premessa di Olivero «ma è quel che ha rappresentato questo ventennio berlusconiano, con i suoi disvalori e con un mondo che ha perso i punti di orientamento, non mettendo al centro la persona ma gli interessi di parte. Questa è la verità».
Per il presidente delle associazioni cristiane dei lavoratori, inoltre, «la questione morale ha pesato e pesa, soprattutto per lo sconcerto avvertito dai cittadini. Noi, però, non partiamo da una spinta di tipo moralistico, ma puntiamo a rimettere in campo la speranza, dopo tutti questi eventi che hanno creato un ulteriore distacco tra i cittadini e la politica, una lacerazione che fa male».
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