Formazione

Grazie a un fondo oltre 600 lavoratori delle coop sociali e culturali rafforzeranno le competenze digitali

Il corso gratuito di mille ore, denominato Digiwise, è sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale. «La diffusione dell’intelligenza artificiale rende fondamentale dotare di nuove competenze chi opera nell’ecosistema cooperativo», osserva Simone Gamberini, presidente di Legacoop. L'iniziativa è promossa da Fondazione Pico con il Consorzio 4Form ente di formazione nazionale di Legacoop e Open Formazione

di Redazione

È un progetto formativo innovativo quello che ha messo in campo Fondazione Pico, il Digital Innovation Hub di Legacoop. Con un gioco di parole tra digitale e wise (ossia saggi in inglese) lo hanno chiamato Digiwise. 

Si tratta di oltre mille ore di formazione gratuita e online per più di 600 persone che operano quotidianamente nel settore sociale e culturale e che vogliono rafforzare le proprie competenze nell’uso delle tecnologie digitali: dal livello base fino ad arrivare all’applicazione dell’Intelligenza Artificiale.

Chi può partecipare

Ai corsi di Digiwise possono partecipare dipendenti e collaboratori di cooperative e imprese sociali con ruoli di coordinamento, amministrativi, educatori, assistenti sociali, operatori socio-sanitari, culturali e altri profili professionali del Terzo settore.

Il progetto formativo, selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica Digitale, è promosso da Fondazione Pico insieme al Consorzio 4Form, ente di formazione nazionale di Legacoop e Open Formazione, in collaborazione con Legacoopsociali e Culturmedia.

Più competenze di fronte all’Ai

Secondo Simone Gamberini, presidente di Legacoop: «Con la progressiva e inarrestabile diffusione dell’Intelligenza artificiale in tutti i contesti lavorativi, diventa fondamentale fornire a chi opera nelle cooperative tutte le competenze necessarie per adoperare strumenti e linguaggi digitali in maniera efficace».

Piero Ingrosso

«La proposta formativa di Digiwise», spiega Piero Ingrosso, presidente della Fondazione Pico «è stata progettata per rispondere in modo puntuale ai bisogni di chi lavora con ruoli differenti in contesti sociali, culturali e educativi».

«Il punto di riferimento è il framework europeo DigiComp, che ci ha permesso elaborare percorsi formativi differenziati a seconda dei livelli di competenza e dei ruoli ricoperti all’interno della cooperativa» , conclude.

I moduli formativi

Il programma formativo Digiwise si articola in tre livelli modulari:

  • Soft & Life Skills per il Digitale (4 ore): un modulo introduttivo che aiuta i partecipanti a migliorare le competenze trasversali necessarie per lavorare efficacemente in contesti professionali, come la comunicazione e la collaborazione.
  • Alfabetizzazione Digitale (8 o 12 ore): un percorso per rafforzare le competenze digitali fondamentali, basato sul framework europeo DigComp 2.2 della Commissione UE, che include gestione dei dati, comunicazione digitale e sicurezza online.
  • Formazione Specialistica (44 ore): un’opportunità di specializzazione, con tre distinti percorsi:
  1. Coode – Cooperative Digital Education: rivolto a chi lavora nelle scuole e nei servizi extrascolastici, per educare giovani e persone adulte all’uso e agli impatti dei media digitali.
  2. Cittadinanza e Inclusione Digitale:  per trasformare operatrici e operatori sociali in facilitatori digitali, capaci di favorire l’inclusione digitale delle categorie più fragili (persone con disabilità, anziani e cittadini stranieri).
  3. E-democracy:  per rafforzare le competenze digitali e progettuali delle cooperative che collaborano con la Pubblica Amministrazione.

«Se nel lavoro sociale, la relazione è tutto», afferma Massimo Ascari, presidente nazionale Legacoopsociali «oggi, per costruire relazioni efficaci e inclusive, è sempre più necessario saper abitare anche lo spazio digitale. Gli operatori e le operatrici sociali non possono considerare la tecnologia come un ambito distante: devono conoscere e saperla usare con consapevolezza. Si può migliorare l’efficacia del nostro lavoro, ma anche diventare veri e propri abilitatori digitali per le persone più fragili, che rischiano di essere escluse da diritti, servizi e opportunità».

«Le cooperative culturali creano relazioni tra le comunità e il loro patrimonio culturale materiale e immateriale generando consapevolezza, welfare e sviluppo», dichiara Giovanna Barni, presidente Culturmedia: «Oggi queste sfide richiedono tanto innovazione sociale che digitale, e siamo certi che l’unione tra i nostri soft skills collaborativi e generativi e le competenze digitali potranno aiutare entrambi gli obiettivi, grazie a questo progetto».

“Digiwise: Verso una Democrazia Digitale Partecipativa e Inclusiva” è una partnership pubblico-privato che supporta l’inclusione digitale per categorie vulnerabili, come giovani, donne, disoccupati e operatori dell’economia sociale.

Per iscriversi o ottenere maggiori informazioni: digiwise.pico.coop

In apertura photo by Michael Dziedzic on Unsplash

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