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Onu, reo confesso il funzionario di Oil for food arrestato oggi

Alexander Yakovlev ha ammesso la propria colpevolezza nei reati di associazione a delinquere, truffa e riciclaggio di danaro

di Redazione

Ha ammesso la propria colpevolezza nei reati di associazione a delinquere, truffa e riciclaggio di danaro, il funzionario delle Nazioni Unite Alexander Yakovlev: era stato arrestato oggi stesso, con l’accusa di essersi intascato illegalmente quasi un milione di dollari versatigli dai vincitori delle gare d’appalto del programma dell’ONU “Oil for Food”. Gli appalti assegnati alle societa’ che avrebbero effettuato i pagamenti illeciti a Yakovlev aevano un valore di 79 milioni di dollari. Oggi stesso la Commissione d’Inchiesta Indipendente nominata dalle Nazioni Unite ha accusato di corruzione Benon Sevan, l’ex capo del programma Oil for Food dell’ONU, allestito per consentire l’acquisto di generi alimentari per la popolazione irachena con i proventi delle vendite di petrolio estratto dall’Iraq, ai tempi dell’embargo petrolifero contro il regime di Saddam Hussein. Sevan, cipriota, 67 anni di eta’, e’ accusato di avere intascato quasi 150.000 dollari in tangenti, che gli sarebbero state versate da un parente dell’ex segretario generale dell’ONU, Boutros Boutros-Ghali. La Commissione d’Inchiesta raccomanda al segretario generale dell’ONU Kofi Annan di sospendere l’immunita’ a Sevan per consentire una inchiesta giudiziaria penale nei suoi confronti. Ma Sevan aveva gia’ prevenuto questa raccomandazione, dimettendosi ieri dalle Nazioni Unite e rendendosi cosi’ automaticamente perseguibile dalla giustizia. Nella lettera di dimissioni Sevan respinge le accusa e nega qualsiasi scorrettezza, mentre accusa Annan di averlo voluto sacrificare per ragioni di convenienza politica.

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