Cultura
Orto in affitto per coltivare verdura e anima
Sono sempre di più le persone che affittano un piccolo appezzamento di terreno dove coltivare frutta e verdura. E per ritrovare il sorriso. Il costo? Quello di un caffè al giorno
Generalmente le dimensioni dell’orto vanno dai 50 agli 80 mq. Ma ci sono anche veri e propri campi di 200 mq. L’orto è provvisto di rete idrica, spesso c’è una compostiera. I prezzi vanno da 300 ai 500 euro l’anno. A organizzare gli orti in affitto sono aziende agricole, associazioni e anche privati. Come Cesare Tosi, imprenditore edile, che a san Giorgio di Piano, a 10 km da Bologna, ha ideato e realizzato Piccoli Campi Verdi. L’anno scorso ha messo in affitto 40 orti in un suo appezzamento di terreno e in pochi giorni ha fatto il tutto esaurito.
CHI SONO. «Sono soprattutto 40enni, si va dal notaio e l’avvocato, allo studente. Alcuni volevano fare questa attività come modo per rilassarsi, per passare del tempo all’aria aperta. Altri invece l’hanno fatto per un discorso di economia familiare. Con l’orto, infatti, si risparmia e si mangiano cibi freschi e di qualità».
COSTO. «L’affitto equivale a un caffè al giorno, ma il caffè dura tre secondi, l’orto dà soddisfazione tutto l’anno».
REQUISITI/1 «Non ci sono requisiti particolari. Tutti possono coltivare un orto. Con l’istituto agrario A. Serpieri di Bologna facciamo anche alcuni incontri. Ad esempio le lezioni più frequentate sono quelle relative alle tecniche di compostaggio,di preparazione del terreno. E poi tanti consigli pratici».
REQUISITI/2 «Ovviamente ci vogliono impegno e costanza. Non è che si semina l’insalata e questa cresce da sola. L’orto va seguito tutti i giorni. Se si fanno periodi di ferie si deve avere qualcuno che lo accudisca al posto nostro. Occorre innaffiare con costanza e togliere le erbacce. Posso dire che gli ori più belli, più ricchi, tenuti meglio. sono quelli dei neofiti».
AIUTO. «Fra i contadini scatta anche della solidarietà e lo scambio delle esperienze. Ho cercato di facilitare il compito, così ogni orto ha una rete idrica, è recintato per evitare le incursioni da parte di animali selvatici che rovinerebbero tutto il lavoro. Ci sono poi spazi di servizio comuni».
INVERNO. «C’è la possibilità di coltivare anche nella stagione invernale, perché è possibile posizionare delle serre. Per chi riesce a superare i rigori del freddo».
PERCHE’. «Piuttosto che farne un’attività – il mio lavoro è un altro: ho un punto vendita di materiale edilizio- ho ascoltato le richieste della gente che non riusciva a ottenere l’orto urbano assegnato dal Comune per via della lunga lista di attesa».
BILANCIO. «Quasi tutti hanno rinnovato anche per quest’anno. La mia però non è una soddisfazione economica, quello che mi fa stare bene è vedere gente che ha ritrovato il sorriso».
Fra le altre esperienze di orti in affitto citiamo quella ad Ardea, alle porte di Roma che si chiama L’orto dei desideri, quella di Pavia . C’è anche quella dell’azienda agricola Terra e Acqua – Cascina Santa Brera Grande di San Giuliano Milanese, i cui coordinatori preferiscono parlare di progetto. «Con “Adotta un orto” le persone non versano un affitto, ma una quota di partecipazione a un progetto per realizzare una sostenibilità colturale attraverso la coltivazione di un piccolo appezzamento di terra con metodi naturali e culturale per assicurare un ambiente sano alle nuove generazioni», precisa Irene, responsabile del progetto.
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