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Osservatorio Aids e Lila scrivono al ministro Riccardi

Nella lettera aperta si chiede che il Forum della Cooperazione Internazionale diventi occasione per l'Italia di annunciare il rifinanziamento del Fondo Globale o la sua uscita da esso

di Redazione

È firmata da Osservatorio Aids (l’Osservatorio Italiano sull'Azione Globale contro l'Aids) e Lila (Lega Italiana per la Lotta contro l'Aids) la lettera aperta indirizzata al ministro Andrea Riccardi, alla vigilia del Forum della Cooperazione Internazionale. Una missiva che ha tra gli obiettivi quello di chiedere chiarimenti sull’impegno dell’Italia per la lotta contro l’Aids nei Pvs.

Osservatorio Aids e Lila aprono la loro lettera al ministro scrivendo:
«in vista del Forum della Cooperazione Internazionale da Lei convocato che si svolgerà a Milano l’1 e il 2 ottobre prossimi con l’obiettivo di “rilegittimare la cooperazione allo sviluppo del nostro Paese e di tracciarne alcune linee direttive per una sua ripresa quantitativa e qualitativa”, Le scriviamo per chiedere chiarimenti relativamente all’impegno dell’Italia per la lotta contro l’Aids nei paesi in via di sviluppo».

E proseguono «l'Italia svolse nel 2001 un ruolo di primo piano nel lancio del Fondo Globale per la Lotta contro l’Aids, la Tubercolosi e la Malaria in occasione del Vertice G8 di Genova, ma il suo impegno è venuto meno negli ultimi quattro anni, in quanto il Governo italiano non ha ancora erogato i contributi promessi al Fondo Globale per il 2009 e il 2010, pari a 260 milioni di euro, e non ha più assunto alcun impegno economico nei confronti di tale meccanismo finanziario. Considerando che il nostro Paese canalizzava attraverso il Fondo Globale i 2/3 circa del sostegno finanziario alla lotta contro la pandemia, si comprende che l’Italia ha praticamente azzerato il proprio impegno per sconfiggere l’Aids».

«Eppure – prosegue la lettera aperta – , secondo Unaids, l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di Aids, è fondamentale non abbassare la guardia e continuare a investire risorse per contrastare la pandemia. I programmi di lotta contro l’Aids stanno producendo risultati, si stima che 8 milioni di persone sieropositive che vivono nei paesi più poveri abbiano oggi accesso ai farmaci salvavita – nel 2004 erano soltanto 700.000 – ma vi sono quasi 7 milioni di persone che non ne possono beneficiare. Un calo dell’impegno finanziario metterebbe a rischio i buoni risultati raggiunti finora».

A Riccardi si chiede di «fare finalmente chiarezza sulla posizione fino ad ora elusiva del nostro Paese: l’Italia ha deciso di abbandonare la lotta contro l’Aids e, non finanziandolo più da quattro anni, si appresta quindi a uscire dal Fondo Globale? Oppure il nostro Paese sta mettendo a punto una rinnovata strategia di lotta contro la pandemia? Attraverso quali canali? Con quale impegno finanziario?»

Domande chiare e precise che Osservatorio Aids e Lila mettono sul tavolo, prima di chiudere la lettera sottolinendo: «Egregio ministro, la rilegittimazione della cooperazione internazionale da Lei perseguita attraverso il Forum non può prescindere dal mantenimento degli impegni presi di fronte alla comunità internazionale e da una comunicazione efficace e trasparente ai cittadini e ai nostri partner internazionali degli indirizzi di aiuto allo sviluppo dell’Italia. Ci auguriamo, pertanto, che l’imminente Forum sia la sede individuata per indicare finalmente, con ritrovata coerenza tra intenti e risorse finanziarie, le scelte del nostro Paese per contribuire a sconfiggere l’Aids».

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