Welfare

Pacchetti sicurezza: tutto esaurito in galera

di Redazione

Gli stupri non aumentano, ma…
Aumentano davvero gli stupri? «È una falsità, da tre anni i dati sono praticamente invariati. Quel che è cambiato è l’attenzione dei media. In questo momento molti cronisti sono sguinzagliati nelle questure alla ricerca di casi clamorosi, che riempiono i telegiornali e le prime pagine. Gli stupri di strada fanno più rumore perché corrispondono a quel che è lo stupro nell’immaginario collettivo: una donna sola che viene aggredita e brutalizzata da uno o più sconosciuti, in genere stranieri. Nella realtà quotidiana i rei di stupro sono più spesso persone conoscenti, ex partner, datori di lavoro. Ma in questi casi le denunce sono piuttosto rare». A parlare è Alessandra Kustermann, ginecologa, responsabile del Soccorso “Violenza sessuale” dell’ospedale Mangiagalli di Milano. Eppure, sulla base di questa presunta emergenza, chi viene condannato per stupro potrà accedere con molta più difficoltà ai benefici penitenziari, e rischiano così di venire svuotati i progetti di reinserimento e cura delle persone colpevoli di reati sessuali.

Pacchetti sicurezza e “tutto esaurito” in galera
Sessantamila detenuti per 43mila “posti-branda”: in queste condizioni di sovraffollamento i detenuti sono spaventati dai “pacchetti sicurezza” che, come scrive dal carcere di Padova Marino Occhipinti, rischiano di far esplodere le galere: «Il sovraffollamento carcerario è già alla soglia del limite tollerabile».
Qualcuno, però, fa uscire i bambini in carcere
La Gabbianella e altri animali è un’associazione di Venezia che si occupa di bambini cresciuti in carcere. È un volontariato difficile, perché le persone devono prendersi l’impegno costante di esserci tutti i giorni, la mattina per portare i bimbi al nido, il pomeriggio per riportarli in carcere, e poi portarli fuori anche nei fine settimana. Lo scopo del progetto è da una parte non permettere che la carcerazione della mamma diventi a tutti gli effetti anche una carcerazione totale per il piccolo, con tutte le conseguenze psicologiche che questo avrebbe, dall’altra entrare in relazione con le mamme cercando di far loro capire quanto è importante che i loro bambini abbiano una vita anche fuori, lontano da loro.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.