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Aperti per ferie

Padova, la mensa dei poveri la tengono aperta i ragazzi

Seconda tappa di #Apertiperferie. Per i padovani più fragili il servizio mensa ad agosto è garantito dai più giovani, con tanti gruppi scout e studenti in Pcto. Attivi anche docce, guardaroba e servizio sanitario. Circa 160 i pranzi quotidiani garantiti dalle Cucine economiche popolari, fondate nel 1882

di Rossana Certini

Un’estate all’insegna del servizio ai più fragili quella delle Cucine economiche popolari-Cep di Padova che in via Niccolò Tommaseo continuano a essere aperte sia con la mensa – che offre la possibilità, a chi è in grave difficoltà, di consumare un pasto caldo e sano in un ambiente pulito, riservato e accogliente a pranzo, dal lunedì al sabato, e a cena, fino al venerdì – sia con i numerosi servizi offerti.

Cucine economiche popolari di Padova

C’è il servizio docce, che garantisce alle persone la possibilità di lavarsi ed effettuare altre operazioni di pulizia personale; quello di lavaggio indumenti; il servizio guardaroba che distribuisce abiti, calzature e accessori alle persone bisognose e quello sanitario che offre assistenza a coloro che hanno difficoltà di accesso al servizio sanitario nazionale sia da un punto di vista burocratico sia di disagio sociale.

L’impegno di tanti ragazzi, non solo veneti

«Una dei motivi che ci permette di restare aperti soprattutto con il servizio di mensa», spiega la direttrice suor Albina Zandonà, «è l’impegno volontario di tanti ragazzi. Durante l’inverno sono soprattutto le persone adulte ad aiutarci nel servizio mentre quando tutti sono in ferie si alternano i ragazzi. Non solo gruppi di scout veneti e no, per esempio quest’estate arrivano da Napoli per tre giorni. Ma anche ragazzi inseriti nei Percorsi per lo sviluppo delle competenze trasversali e per l’orientamento, noti come Pcto. In estate distribuiamo circa 160  pranzi al giorno. Una quarantina in meno che in inverno ma questo perché alcune delle persone che si rivolgono a noi abitualmente nei mesi estivi riescono a trovar piccoli lavori stagionali anche fuori città».

Una volontaria impegnata alle Cep

Una storia lunga oltre 140 anni

L’Opera delle Cucine economiche popolari è nata a Padova nel 1882 per iniziativa della signora Stefania Ezterodt Omboni. In quell’anno, il 17 settembre, una grande alluvione, aveva provocato miseria e fame soprattutto tra la povera gente. Stefania Omboni era di religione protestante e con una concezione profondamente spirituale ma allo stesso tempo fortemente laica dell’assistenza, cercò di trovare la soluzione migliore per poter venire incontro alle esigenze della gente povera e, grazie all’appoggio economico e fattivo di alcune sue amiche, fondò le prime Cucine economiche popolari, distribuendo giornalmente dall’ottobre 1882 al 30 marzo 1883 un pasto a 500 poveri della città. Da allora l’opera delle Cep non si è mai fermata.


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