Cultura
Papa: al Senato un odg unitario per difenderlo
Il Senato impegna il governo ''ad esprimere al Pontefice Benedetto XVI la piena solidarieta' dell'Italia dopo gli ingiusti attacchi e le inaccettabili minacce
di Redazione
Il Senato impegna il governo ”ad esprimere al Pontefice Benedetto XVI la piena solidarieta’ dell’Italia dopo gli ingiusti attacchi e le inaccettabili minacce che sono state rivolte contro la sua persona e contro le istituzioni della Chiesa cattolica, e dopo le violenze mosse nei confronti di singoli fedeli e comunita”’. E’ quanto si legge nell’ordine del giorno sottoscritto da tutti i capigruppo di maggioranza e oppiosizione del Senato, che sara’ posto al voto in Aula dove e’ in corso la discussione sulle mozioni a sostegno del Papa dopo il suo discorso di Ratisbona. Le cinque mozioni inizialmente presentate sono state successivamente sostituite dall’ordine del giorno unico. Il Parlamento italiano, si legge ancora nel documento, ”e’ prioritariamente impegnato a contrastare attivamente ogni forma di intolleranza e fanatismo”. L’ordine del giorno premette che ”un’interpretazione assolutamente impropria di quel discorso ha attribuito al Papa intenzioni denigratorie nei confronti dell’Islam, mentre la lettura integrale del testo dimostra in modo inequivocabile la sincera premura di Benedetto XVI per il dialogo tra le culture e le religioni”, ricordando poi che ”le ripetute iniziative di incontro con i rappresentanti della religione islamica assunte da Benedetto XVI nei giorni successivi alla pronuncia del discorso di Ratisbona non possono che confermare la volonta’ del Pontefice di promuovere il dialogo interreligioso”. Per questo motivo ribadendo che ”il Parlamento italiano e’ impegnato a porre ogni attenzione affinche’ i propri atti siano esplicitamente orientati al massimo rispetto di tutte le fedi e di tutte le opinioni, oltre che a contrastare ogni forma di violenza” aggiunge che ”al fine di scongiurare la prospettiva di uno scontro tra le civilta’ e tra le identita’ culturali e religiose quale possibile e drammatico esito delle crisi culturali e spirituali del nostro tempo” il Parlamento si i mpegna a ”contrastare attivamente ogni forma di intolleranza e fanatismo”. Per questo motivo il Parlamento impegna il governo ”a proseguire nell’azione di prevenzione e di tutela, sinora efficacemente svolta dalle forze di polizia italiane, a salvaguardia della sicurezza della persona del Pontefice e dei luoghi di culto su tutto il territorio nazionale, nonche’ a garanzia dell’incolumita’ dei cittadini”. Si chiede anche che l’esecutivo si renda ”promotore nell’ambito dell’Unione europea e presso gli organismi internazionali cui l’Italia partecipa, di iniziative volte a riaffermare i principi di liberta’ religiosa e di rispetto dei diritti civili, a favorire il dialogo tra i popoli e il dialogo interreligioso, che costituiscono parte integrante delle tradizioni comuni dell’Europa”. Ed anche ”ad adoperarsi presso gli Stati europei, e nell’ambito dell’Ue, al fine di ampliare il fronte di solidarieta’ contro le esortazioni alla violenza di esponenti del radicalismo islamico, peraltro espresse anche contro altre confessioni religiose e di fronte anche alle immotivate diffidenze manifestate da qualche governo”. L’ordine del giorno conclude impegnando il governo ”a dare continuita’ e rafforzare la politica estera italiana, con particolare riferimento alla cooperazione e alle relazioni economiche, per l’affermazione del diritto alla liberta’ religiosa e di parola, in un’ottica di reciprocita’. Per la liberta’ religiosa si intende la liberta’ di praticare la propria fede, di cambiarla o di non averne alcuna”.
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.